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La Francia promuove ricerche sul potenziale cancerogeno del glifosato

L'ANSES ha annunciato un bando di ricerca per raccogliere nuove evidenze sulla pericolosità della molecola tipicamente impiegata nei prodotti diserbanti.

glifosato cancerogenoIl glifosato è autorizzato in Europa fino al 2022, ma la Francia vorrebbe limitarne l’uso già dal 2020

 

(Rinnovabili.it) – L’Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare, ambientale e professionale (ANSES) ha annunciato l’istituzione di un bando per ricerche che indaghino il potenziale cancerogeno del glifosato, una delle sostanze chimiche più utilizzate nei diserbanti al centro del dibattito internazionale da diversi anni.

 

Pochi mesi fa, il Ministro dell’Agricoltura francese ha annunciato l’intenzione di mettere al bando gran parte dei prodotti a base di glifosato  entro il 2020; al fine di fornire nuove evidenze scientifiche sui rischi per la salute connessi alla sostanza chimica, l’ANSES ha proposto le linee guida per le ricerche in materia: è stato così istituito un gruppo di esperti tossicologi specializzati in genotossicità e carcinogenesi per definire le specifiche di ricerca sulla base delle valutazioni disponibili e dei dati registrati in letteratura.

 

L’Agenzia francese suggerisce di effettuare test in vitro per studiare gli effetti sulle cellule umane e animali che potrebbero essere correlati allo stress cellulare in seguito all’esposizione al glifosato. Queste analisi potrebbero tracciare i percorsi molecolari coinvolti nella risposta cellulare e i risultati aiutare a spiegare gli esiti contrastanti osservati in letteratura.

 

Vengono incentivati anche test su cavie vive (topi e altri roditori) in modo da osservare gli eventuali danni dell’esposizione al glifosato sul DNA e chiarire il potenziale genotossico della molecola; oltre a test di trasformazione cellulare abbinato al metodo Transformics, basato sulla trascrittomica (ovvero lo studio della trascrizione del genoma grazie all’analisi degli RNA messaggeri), esami utili a scoprire le possibili modalità cancerogene e meccanismi d’azione del glifosato in vitro.

 

L’ANSES pubblicherà il bando di ricerca entro fine mese: gli studi dovranno essere condotti da team indipendenti e sotto stringenti parametri di sperimentazione e tracciabilità. I risultati dovranno essere disponibili per la revisione scientifica entro fine 2021.

 

L’Unione europea ha approvato l’uso dei diserbanti a base di glifosato fino alla fine del 2022, quando la concessione comunitaria verrà ridiscussa anche alla luce dei report scientifici forniti e collezionati grazie all’attività di un pool di esperti selezionati da 4 Paesi Ue, che da pochi mesi hanno sostituito la Germania come principali referenti dell’Unione in materia.

 

Solo pochi giorni fa, l’Austria ha varato una Legge per vietare l’uso del glifosato su tutto il territorio nazionale. Ma il dibattito sulla tossicità dell’agente chimico resta aperto: negli Stati Uniti, ad esempio, l’Environmental Protection Agency ha ribadito pochi mesi fa la mancanza di prove a sostegno dell’inserimento del glifosato tra le sostanze pericolose per la salute umana, in aperto contrasto con quanto sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, nel 2015, aveva definito il glifosato come “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”.

L’accelerazione imposta dalla Francia potrebbe portare entro i prossimi anni a rivedere lo stato delle autorizzazioni del glifosato e non solo a livello europeo.