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La Francia dice no al glifosato

Per l'autorizzazione serve un voto a maggioranza qualificata, che dopo la scelta di Parigi diventa più difficile da ottenere. La riunione decisiva si terrà venerdì prossimo

La Francia dice no al glifosato

 

(Rinnovabili.it) – La Francia voterà contro l’estensione all’uso del glifosato. Lo ha annunciato oggi la ministra dell’Ambiente Segolène Royal a margine di un incontro con i suoi omologhi europei. Parigi cambia così opinione e diventa il primo paese a schierarsi contro l’uso e la commercializzazione dell’erbicida della Monsanto, dopo Malta. La strada per approvare il glifosato si fa così sempre più stretta, in vista della riunione del Comitato d’appello in calendario per venerdì 24 giugno che dovrebbe da cui dovrebbe uscire la decisione definitiva.

Risale al 6 giugno scorso l’ultimo tentativo. Gli esperti del Comitato fitosanitario permanente dell’Unione Europea non erano riusciti a raggiungere la maggioranza qualificata, per la terza volta di fila. Questa modalità di approvazione richiede che diano parere favorevole il 55% dei paesi membri (16 Stati) che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione. Dato il grosso peso specifico della Francia, quindi, diventa sempre meno probabile che il glifosato riceva il via libera.

 

La Francia dice no al glifosatoLa licenza scade il 30 giugno. Se non viene rinnovata e la Commissione decide di non insistere, i produttori avranno una finestra di 6 mesi per ritirare dal commercio tutti i prodotti contenenti glifosato, sostanza attiva base di centinaia di erbicidi e considerata cancerogena dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Lo stallo è dovuto alla presenza di pareri discordanti. Sia l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che un gruppo di esperti provenienti da OMS e FAO hanno dichiarato la non cancerogenicità del glifosato. In entrambi i casi, è stato evidenziato un alto rischio di conflitto di interessi tra tecnici e imprese.

La Commissione, dopo non aver ottenuto il consenso necessario per l’estensione della licenza per altri 15 anni, aveva ricalibrato la sua proposta offrendo un prolungamento dell’autorizzazione fino a 18 mesi, in attesa del parere dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA).

Tuttavia,anche questa rimodulazione non ha fatto breccia: paesi come Francia e Germania (ma anche l’Italia) avevano deciso di astenersi. Sarà quindi fondamentale il passaggio di venerdì prossimo. Una ulteriore discussione sull’erbicida è in calendario per il 28 giugno, 48 ore prima della scadenza, quando è stata convocato un incontro tra gli esperti nominati dai 28 membri UE.