Il Texas ha invalidato il divieto di fracking votato dai cittadini della città di Denton in un referendum per paura dei tumori e dell’inquinamento
(Rinnovabili.it) – Vietato vietare il fracking. Si può riassumere in queste poche parole il contenuto della legge votata dal Texas, che rende illegali le moratorie o i veti delle autorità locali per le compagnie dello shale gas. La legge è stata redatta dopo che gli elettori di Denton, una città di 80 mila abitanti a nord di Dallas, avevano democraticamente ottenuto un divieto di fratturazione idraulica sul territorio comunale nel novembre 2014. Non per niente, esso si spinge fino alle rive del Lewisville lake, e i cittadini temono che le sostanze cancerogene utilizzate nel processo estrattivo possano contaminare le acque sotterranee.
Dopo questa forzatura, i funzionari statali hanno deciso di rimettere le cose a posto, e con la legge approvata ieri impediranno le moratorie locali. Altri provvedimenti tesi a comprimere la sfera decisionale delle comunità sono accarezzati da Colorado, Ohio, Oklahoma e Nuovo Messico. Intere zone dell’Ohio e dell’Oklahoma, funestate dai terremoti causati dalle aziende del fracking, non potrebbero più utilizzare lo strumento referendario per opporsi alle scelte adottate a livello centrale.
«Questa legge evita al Texas un mosaico di norme differenti da regione a regione, da contea a contea, da città a città», ha detto il governatore repubblicano Greg Abbott.
Due dei campi più produttivi si trovano proprio in Texas, vicino a Denton. Forse è per questo che l’industria ha salutato con favore la nuova legge. L’ultima spiaggia, per quanto riguarda le vie legali, è la Corte Suprema.
Nel 2013, quella della Pennsylvania ha ribaltato una misura simile al provvedimento, e il governatore dello Stato, Tom Wolfe, ha dovuto promettere maggiore vigilanza sul settore.
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