Il decreto infrastrutture del governo britannico suona come un “rompete le righe” per le compagnie di fracking, per le quali adesso tutto è lecito
Gli ambientalisti si chiedono, senza neanche tanta ironia, se una regolamentazione che permette di infilare nel sottosuolo qualunque cosa non dia il via libera anche all’interramento delle scorie nucleari. Perché il decreto prevede espressamente il passaggio o la deposizione della già citata «qualsiasi sostanza» nel profondo della terra, e le compagnie hanno il diritto di lasciare i siti in condizioni diverse da come le hanno trovate, incluse nuove infrastrutture. In pratica non devono nemmeno smontare il cantiere. Hanno poi un bel dire che «l’industria del gas deve rispettare protocolli e standard di sicurezza ambientale» (parole di Ken Cronin, amministratore delegato di UK Onshore Oil and Gas).
I gruppi ambientalisti come Greenpeace e Friends Of the Earth sono sulle barricate, dopo che una consultazione del ministero dell’Energia ha di recente raccolto un coro di “no” da parte degli intervistati in merito a queste nuove regole. Tuttavia il governo non ha tenuto in alcun conto la contrarietà del pubblico, e tira dritto per la sua strada. Che piace alle compagnie e molto meno alle persone.