Sette ricercatori da altrettante università hanno condotto una ricerca che evidenzia il legame tra fracking ed eventi sismici
Lo studio sostiene che il fracking debba essere considerato “colpevole” diretto soltanto di una manciata di eventi sismici, e nessuno di magnitudo superiore a 4.0. Ben poco rispetto ai terremoti indotti dalle operazioni in miniera o dalla costruzione delle dighe. Tuttavia, il processo di smaltimento delle acque reflue, una branca della fratturazione idraulica, si è reso responsabile di un numero molto più alto di sismi, e con una magnitudo superiore. Tra il 1967 e il 2000, il tasso di terremoti negli USA è rimasto stabilmente sulla cifra media di 21 all’anno. Dal 2001 in poi, con l’inizio delle sfruttamento dello shale gas con nuove tecnologie, la media è schizzata oltre i 100 (188 solo nel 2011). Gli scienziati della USGS (U.S. Geological Survey) attribuiscono questo aumento alle operazioni di stoccaggio nel terreno dell’acqua di scarico delle trivellazioni per petrolio e gas. E sono terremoti che possono provocare danni a persone e cose, come è accaduto per le 14 case distrutte in Oklahoma tre anni fa.