Applausi a scena aperta per le risposte chiare di Bernie Sanders, nettamente contrario al fracking. Hillary Clinton si arrampica sugli specchi
(Rinnovabili.it) – Ieri i telespettatori americani devono essersi parecchio divertiti nell’assistere al dibattito sulla CNN che ha opposto la superfavorita Hillary Clinton all’outsider Bernie Sanders. Si parlava di fracking, un tema scottante negli USA, che continuano a puntare su questa tecnica altamente impattante di estrazione del gas naturale. Nonostante l’aumento spaventoso di terremoti dovuti alla reiniezione delle acque di produzione usate per snidare il gas dagli anfratti rocciosi nel sottosuolo, la contaminazione delle falde acquifere e le fughe di metano che intossicano intere comunità, Hillary Clinton non ha detto nulla che faccia pensare ad un phase out dei combustibili fossili.
Sanders ha potuto colpire duro sugli sponsor dell’avversaria, la cui campagna è finanziata massicciamente dai colossi del petrolio e del gas.
Ma la domanda più chiara e imbarazzante l’ha posta una studentessa dell’Università del Michigan, Sarah Bellaire. Senza giri di parole, la giovane ha chiesto ad entrambi: «Lei è a favore del fracking?».
La Clinton ha dichiarato di non sostenere questa tecnica quando è osteggiata dalle comunità locali, quando è causa di inquinamento e quando le aziende non rivelano le sostanze chimiche che iniettano nel terreno insieme all’acqua. «Con il tempo realizzeremo tutte le mie condizioni. Dobbiamo regolamentare tutto quanto sta accadendo, e avere un sistema che impedisca ulteriori operazioni di fracking senza che vi siano le condizioni che ho appena descritto».
Quando gli è stata posta la stessa domanda, Bernie Sanders ha replicato così: «La mia risposta sarà molto più breve. No. Non sono a favore del fracking», ha detto tra gli applausi. Il moderatore del dibattito è intervenuto contestando al candidato socialista che molti governatori democratici ritengono che il fracking possa essere fatto in modo sicuro: «Si sbagliano?», ha domandato.
«Sì», è stata l’unica risposta di Sanders, che ha scatenato un’ulteriore ondata di applausi.
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Il cambiamento climatico e il futuro dei combustibili fossili sono temi chiave che dividono profondamente i due candidati. Il piano della Clinton per contrastare il riscaldamento globale si concentra su un aumento del fotovoltaico e di altre tecnologie rinnovabili. La promessa è di installare mezzo miliardo di pannelli solari entro il primo mandato (fine 2021), ma non vi sono specifici impegni sulla eliminazione dei combustibili fossili.
Il piano di Sanders, invece, prevede la completa dismissione di petrolio, gas e carbone, una carbon tax revenue-neutral (si distribuisce tutto il gettito dell’imposta tra i contribuenti, quindi non c’è drenaggio fiscale sull’economia). Non solo, ha promesso di eliminare gli sgravi fiscali e mettere a tacere le lobby.