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Le operazioni di fracking possono nuocere alla salute

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L’espansione del fracking negli USA ha prodotto effetti sanitari

 

(Rinnovabili.it) – Negli ultimi 10 anni gli Stati Uniti hanno sdoganato la pratica del fracking, ma la fratturazione idraulica non è mai stata sottoposta a valutazioni di impatto sanitario sufficienti a prendere misure precauzionali. Anzi, il governo Bush nel 2005 ha esentato le imprese del gas dal rispetto delle principali leggi in materia di aria e acqua.

Tuttavia, un nuovo studio del dipartimento di medicina dell’Università del Sud Dakota torna sull’argomento, sottolineando l’importanza di capire le potenziali implicazioni di questa tecnologia sulla salute degli individui. Più della metà di tutto il petrolio domestico e del gas naturale statunitense proviene infatti da pozzi che sono stati trivellati con la pratica del fracking. I principali bacini di gas si estendono sotto i confini di almeno 10 stati: Pennsylvania, New York, Ohio, Maryland, Virginia, West Virginia e Kentucky sovrastano il Marcellus Shale; North Dakota e Montana si trovano sopra il Bakken. Il Texas copre il Barnett a nord e l’Eagle Ford a sud.

 

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Negli ultimi dieci anni sono stati perforati più di 100 mila pozzi. Anche dopo il calo del prezzo del petrolio e del gas, gli USA continuano a trivellare circa 20 mila nuovi pozzi ogni anno. Ogni passaggio delle operazioni di fracking, tuttavia, potrebbe avere implicazioni sanitarie, avvertono gli esperti: casi di asma più gravi sono collegati a qualità dell’aria peggiore dovuta a maggior traffico di automezzi o perdite di metano. Nelle comunità che sovrastano il Marcellus Shale, i tassi di produzione sono stati recentemente associati alla frequenza di acutizzazioni dell’asma. Utilizzando i dati provenienti da un grande record medico elettronico che rappresenta più di 400 000 pazienti in Pennsylvania, i ricercatori hanno osservato che 5.935 pazienti con asma che vivevano nelle zone del frackingfracking avevano più probabilità di ammalarsi rispetto a 5.713 controlli non asmatici della stessa regione.

Gli stessi lavoratori sono a rischio, per gli effetti respiratori a lungo termine dell’esposizione professionale alla silice che si concentra nell’aria laddove si pratica la fratturazione idraulica. Non mancano nemmeno le intossicazioni da metanolo, come dimostrano recenti casi di ingestione del fluido utilizzato per l’iniezione nei pozzi che aveva contaminato le acque potabili. Nel cocktail di acqua e sostanze chimiche utilizzato per il fracking, non mancano i metalli pesanti, potenzialmente neurotossici e in grado di aumentare le possibilità di contrarre il morbo di Parkinson.

Data l’elevato volume di flusso generato dal fracking, la qualità dell’acqua richiede un monitoraggio continuo, sottolineano gli esperti. Dev’essere evitata la contaminazione delle acque potabili, perché più del 10% della popolazione americana la prende da forniture idriche non pubbliche, compresi i pozzi privati ​​che forniscono le case.

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