(Rinnovabili.it) – Alcuni gruppi ambientalisti della California hanno fatto causa al regolatore nazionale della trivellazione petrolifera, la Division of Oil, Gas and Geothermal Resources (DOGGR), con l’intento di fermare le iniezioni di acque reflue dell’industria in quasi 500 pozzi da fracking. La pratica minaccia le risorse di acqua potabile, ed è ritenuta particolarmente scandalosa data la devastante siccità che da più di tre anni affligge il Paese. Di fronte a questa calamità, il governo ha varato un piano di razionamento dell’oro blu, esentando però l’industria del fracking.
I tre querelanti – Center for Biological Diversity, Sierra Club ed Earthjustice – mettono l’accento sul fatto che le trivellazioni petrolifere producano molta più acqua di scarico che petrolio. Un’acqua che poi viene stoccata sottoterra. L’azione legale ha inoltre lo scopo di costringere l’Authority ad impedire alle compagnie di pompare vapore in altri 2.000 pozzi nei pressi di acque di falda protette dal diritto federale. La pratica serve ad aumentare il flusso di petrolio verso la superficie.
«È inammissibile che i regolatori statali stiano lasciando scaricare alle aziende fluidi tossici nei rifornimenti idrici della California durante la peggiore siccità degli ultimi 1.200 anni – ha detto Hollin Kretzmann, avvocato del Center for Biological Diversity – Le iniezioni illegali dell’industria devono essere immediatamente fermate per proteggere le falde».
La DOGGR ha già ordinato la chiusura di 23 pozzi attraverso cui le acque reflue venivano iniettate degli acquiferi protetti dalla legge federale, e sta attuando una revisione di altri pozzi per determinare il loro impatto sulle risorse idriche. Con una comunicazione di emergenza dello scorso mese, l’Authority ha diffuso un calendario rivolto alle aziende in cui segnalava i tempi per fermare l’iniezione in alcuni punti, ma permette ad alcune di loro di trivellare e scaricare acque reflue nel terreno fino al 2017. Un periodo i tempo tanto lungo è motivato dalla non volontà di mettere un freno a grossi investimenti di denaro. Ma i rischi per la salute, in due anni, possono aumentare di molto, e l’acqua che entra nei rubinetti dei californiani potrebbe provocare malattie già riscontrate in diverse zone degli Stati Uniti invase dal fracking.