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Piantare alberi salva il Pianeta? Sì, se sono foreste periurbane

Un’analisi satellitare su scala globale con una definizione di 500 metri individua le aree entro i 10 km dai centri urbani dove potrebbero concentrarsi i progetti di riforestazione. In tutto c’è spazio per 106-241 miliardi di alberi, il 78% in appena 20 paesi. Oltre ad abbattere la CO2, cinturare le città di alberi aiuta la termoregolazione in estate e inverno in città e supporta la biodiversità

Foreste periurbane: c’è spazio per 241 miliardi di alberi
Foto di Benjamin Cheng su Unsplash

Lo studio di un gruppo di ricercatori italiani su Nature Cities

(Rinnovabili.it) – Nel 2021, il G20 presieduto dall’Italia ha lanciato l’iniziativa di piantare mille miliardi di alberi entro il 2030. L’idea nasce da uno studio del politecnico di Zurigo del 2019 che ricalcolava il potenziale di assorbimento di CO2 delle foreste e proponeva ri- e afforestazione come una soluzione cardine contro il cambiamento climatico. L’obiettivo ha sollevato molte critiche, tra chi lo ha bollato come distrazione dall’imperativo di abbattere i gas serra alla fonte a chi ne ha messo in dubbio la fattibilità, a chi ha sottolineato i possibili effetti avversi. Ma non c’è da buttare il bambino con l’acqua sporca, suggerisce uno studio pubblicato di recente su Nature Cities da un gruppo di ricercatori italiani: basta partire dalle foreste periurbane.

La scommessa delle foreste periurbane

In tutto il mondo, le aree di transizione tra città e campagna, entro 10 km dai centri urbani, spesso degradate o impoverite, potrebbero ospitare da sole tra i 106 e i 241 miliardi di alberi. Se si scorpora dal conteggio la quota di questo territorio che oggi è coltivata, si arriva a 34-101 mld. Queste foreste periurbane darebbero vantaggi in termini di assorbimento della CO2, ma favorirebbero anche il clima in città e sosterrebbero la biodiversità. E il 78% sarebbe realizzabile in appena 20 paesi.

“Per contrastare il riscaldamento globale, la soluzione teoricamente è semplice: ridurre le emissioni di gas serra, in particolare di CO2, e al contempo assorbire il surplus di CO2 dall’atmosfera – spiega Stefano Mancuso, direttore scientifico della Fondazione per il Futuro delle Città. – “Tuttavia, ridurre le emissioni ha profondi impatti economici e richiede tempo e un impegno globale che al momento è difficile da garantire. D’altra parte, l’assorbimento di CO2 dall’atmosfera tramite la riforestazione non presenta ostacoli tecnici significativi e può offrire benefici ambientali e occupazionali”.

Scommettere sulle foreste periurbane, invece di riforestare aree remote, ha dei costi più bassi. Permette, inoltre, di garantire una migliore termoregolazione sia in estate che in inverno, diminuendo le spese di riscaldamento e raffrescamento e i relativi consumi energetici. Un clima urbano migliore si traduce direttamente in benefici per la salute. Senza dimenticare, sottolineano gli autori, che le foreste periurbane aiuterebbero anche a mitigare gli effetti degli eventi climatici estremi, tra cui ondate di calore e inondazioni, limitando danni e costi.