In occasione della Giornata degli alberi, il Programma di Certificazione Forestale punta i riflettori sulle foreste a rischio
(Rinnovabili.it) – Si celebra domani, 21 novembre, la Giornata nazionale degli alberi, istituita dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di promuovere la tutela dell’ambiente, la riduzione dell’inquinamento e la valorizzazione delle foreste. Proprio in occasione di questo evento, il PEFC (Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di Certificazione Forestale) lancia un appello sul rischio che quotidianamente corrono le foreste nel mondo, messe in pericolo dal cambiamento climatico, dagli incendi, all’abbandono e da pratiche illegali di disboscamento.
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Il PEFC Italia è un’associazione senza fini di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione PEFC, un’iniziativa internazionale sull’implementazione di una gestione delle foreste sostenibile. Partecipano allo sviluppo del PEFC i rappresentanti dei proprietari forestali, dei consumatori finali, dei liberi professionisti, del mondo dell’industria del legno e dell’artigianato. Tra i suoi obiettivi c’è quello di migliorare la filiera foreste-legno, fornendo uno strumento di certificazione che consenta di commercializzare legno e prodotti della foresta derivanti da boschi e impianti gestiti in modo sostenibile.
L’appello per la salvaguardia delle foreste da parte del PEFC nasce dall’allarme lanciato dall’European Space Agency, secondo cui nell’agosto 2019 ci sono stati quasi cinque volte più incendi rispetto ad agosto 2018. Infatti, la missione satellitare Copernicus Sentinel-3 ha registrato 79.000 incendi, contro i 16.000 rilevati nello stesso periodo dell’anno scorso. Inoltre, in molte parti del mondo le foreste danneggiate dal fuoco sono spesso anche state colpite da deforestazione e abbandono. Nell’Amazzonia brasiliana, ad esempio, il disboscamento è cresciuto di quasi il 100% nei primi otto mesi del 2019 e, secondo dati ufficiali dell’INPE (Istituto nazionale per le ricerche scientifiche), la foresta pluviale avrebbe perso 1.700,8 km2 nel solo mese di agosto. In Italia la situazione non è migliore, con una superficie forestale fortemente aumentata dagli anni 60 ma, al contempo, abbandonata e priva di gestione.
“Le cause della deforestazione sono le più disparate, ma il ruolo dell’uomo è decisivo. I cambiamenti climatici hanno infatti reso la stagionalità imprevedibile e i fenomeni atmosferici improvvisi e drastici. Di conseguenza gli incendi e le tempeste sono più frequenti ed intensi”, ha dichiarato Maria Cristina d’Orlando, presidente del PEFC Italia
Dal canto suo, Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia, ha sottolineato che “agli incendi, all’abbandono e alla deforestazione si aggiunge la questione del traffico illegale di legno che, stando agli ultimi dati Interpol, assicura al crimine organizzato internazionale un fatturato tra i 30 e i 100 miliardi di euro ogni anno, un giro d’affari secondo solo al commercio di droga e superiore anche al traffico di rifiuti e di fauna selvatica. E l’Italia è coinvolta, suo malgrado”.
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