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Foreste italiane, “serve una strategia condivisa”

Il forum “La bio-economia delle foreste” dà il via alle iniziative promosse oggi e domani da Legambiente in occasione della Festa dell’Albero, che si chiuderanno con la seconda edizione del premio “Comunità Forestali Sostenibili”

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Il 39% del territorio nazionale, circa 11,8 milioni di ettari, è ricoperto dalle foreste

 

(Rinnovabili.it) – Le foreste italiane sono un patrimonio sul quale è urgente definire una strategia  condivisa tra soggetti pubblici, imprese, operatori, istituzioni, enti di ricerca e stakeholder, puntando sulla tutela della biodiversità e sulle produzioni green. Con il primo forum nazionale La bio-economia delle foreste, promosso da Legambiente e in corso oggi e domani a Roma, prendono il via le iniziative organizzate dall’associazione ambientalista, che mettono al centro la più importante infrastruttura verde del paese: le foreste. Oltre 500 le iniziative organizzate in tutta la penisola il 20 e 21 novembre per la Festa dell’Albero, l’iniziativa di Legambiente per la piantumazione di nuovi alberi, giunta alla sua XXIV edizione e quest’anno dedicata all’accoglienza e alla solidarietà. Conclusa anche la seconda edizione di Comunità Forestali Sostenibili, il premio ideato da Legambiente e PEFC Italia, con la collaborazione di Next – Nuova economia per tutti, Fondazione Edoardo Garrone, LegacoopSociali, Slow Food, Vivilitalia e la Consulta delle aziende certificate PEFC, e riservato alle comunità più attente nella gestione forestale e impegnate nella rivitalizzazione e nella difesa dei territori, della loro biodiversità e delle loro tradizioni, il cui obiettivo è sostenere e rilanciare buone pratiche di gestione forestale in tutta Italia.

 

Le foreste per l’Italia sono un vero e proprio patrimonio, sia dal punto di vista ambientalistico che economico: oltre a ricoprire il 39% del territorio nazionale, per un totale di circa 11,8 milioni di ettari, con una crescita costante in media di 800 mq al minuto, le foreste sono anche un settore importante dell’economia del nostro paese, con la filiera legno che genera l’1,6% del PIL e dà lavoro a circa 300.000 persone. Si tratta però di una ricchezza che oltre a non essere sfruttata e gestita come dovrebbe, è anche minata da incendi (9.200 circa all’anno), spesso dolosi, e da eventi meteorologici estremi, come la strage degli alberi nei boschi alpini dello scorso fine ottobre, che ha distrutto oltre 8 milioni di metri cubi di legname, pari a quello che viene tagliato in 4 anni.

 

Per il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, il ruolo delle nostre foreste deve tornare al centro dell’agenda politica del nostro Paese. “Le foreste – ha dichiarato Ciafani – preservano la biodiversità, prevengono l’erosione del suolo, fungono da deposito naturale di carbonio, ostacolando il surriscaldamento globale, e costituiscono la base per nuove economie locali, sia per la loro funzione nell’ambito di una complessa filiera produttiva ed energetica del legno, sia per il loro uso in chiave turistica, ricreativa e culturale”. Legambiente spera che la recente approvazione del Testo Unico Forestale possa costituire uno strumento di indirizzo strategico nazionale,  che possa anche ampliare l’utilizzo sostenibile del bosco e assegnare una nuova funzione sociale ed economica alle attività collegate.