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Le foreste europee sono private e artificiali

Solo il 4% delle aree boschive nel nostro continente sono rappresentate da foreste naturali. Non solo: il 60% del totale è in mano ai privati

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(Rinnovabili.it) – Naturali ormai ce ne sono poche, sono quasi tutte “rifatte”. Il rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente (AEA) non lascia dubbi: soltanto il 4% delle foreste nel vecchio continente è considerato «completamente naturale» o «indisturbato». Il 96% delle aree boschive, invece, presenta diversi gradi di naturalità, o se vogliamo di innaturalità. Si va dalle cosiddette «foreste semi-naturali» a quelle completamente «artificiali». In Italia, poco più dell’1% delle foreste è classificata come «indisturbata», mentre il 6,5% è costituita da foreste piantate artificiali.

Non solo: ma le aree boschive in tutta Europa sono in maggioranza private. Nel vecchio continente la quota di foreste di proprietà pubblica è inferiore al 40% della superficie forestale totale nella regione coperta dall’AEA, cioè 33 Paesi europei più 6 nazioni definite “cooperanti”. Il restante 60% della superficie forestale è dei privati. In Italia, due terzi della superficie forestale è di proprietà privata.

Come fa notare l’ISPRA, che ha partecipato allo studio, «nel periodo 2007-2012, i 27 Paesi membri dell’Ue hanno riportato che solo il 26% delle specie forestali e il 15% degli habitat forestali di interesse europeo, così come indicato nella direttiva Habitat, erano in ‘stato di conservazione favorevole’. In Italia, il 30% delle foreste ricade all’interno delle aree Natura 2000. Secondo un recente rapporto dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), il 27% dei mammiferi, il 10% dei rettili e l’8% degli anfibi legati agli ecosistemi forestali sono considerati in pericolo di estinzione all’interno dell’Ue».

 

Le foreste europee sono private e artificiali 2Se da una parte l’estensione delle foreste e la massa legnosa complessiva continuano ad aumentare, dall’altra alcuni Paesi del nord Europa e della parte sud-occidentale stanno vivendo un declino nelle aree boschive. A questo si aggiunge la recentissima trovata del ministro dell’Ambiente polacco, che ha dato il via libera al taglio indiscriminato di Bialowieza, l’ultima foresta vergine europea.

Oltre che dai parassiti umani, le foreste europee devono subire l’attacco di quelli naturali: «È stato stimato che ben 109 specie aliene di insetti parassiti delle piante legnose siano state introdotte e affermate in Europa», scrive l’ISPRA in una nota. Di essi, 57 provengono dal Nord America e 52 dall’Asia.

«Il tarlo asiatico (Anoplophora glabripennis), un coleottero, è un esempio di specie pericolosa, introdotta a seguito dell’aumento del commercio intercontinentale. Questa specie aliena invasiva è una delle più pericolose, in quanto uccide gli alberi a foglia caduca. Anche la malattia dell’olmo olandese ha dimostrato di essere altamente contagiosa e letale per tutti gli olmi europei; più di 25 milioni di alberi sono morti nel Regno Unito solo a causa di questa malattia».