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Fondo per il clima: per ONU e Cina gli aiuti non sono sufficienti

Fondo per il clima: per ONU e Cina gli aiuti non sono sufficienti

 

(Rinnovabili.it) – I paesi sviluppati si stanno impegnando, anche se con molta lentezza, a raccogliere 100 miliardi di euro entro il 2020, gran parte dei quali confliranno nel Fondo Verde, lo strumento finanziario che dovrebbe servire a supportare le azioni di resilienza e adattamento climatico nelle economie in via di sviluppo. A qualcuno però gli sforzi messi in campo finora, e lo stesso obiettivo sembrano essere decisamente insufficienti. La prima bocciatura arriva dalla stessa Christiana Figueres, segretario esecutivo dell’UNFCCC, sotto la cui guida si sta svolgendo a Lima la COP20 sui cambiamenti climatici. Parlando ai giornalisti, a margine dei negoziati peruviani, la Figueres ha spiegato come 100 miliardi dollari siano “francamente una somma molto, molto piccola” quando la posta in gioco è sostenere gli sforzi necessari per spostare le economie di tutto il mondo su un percorso a basso tenore di carbonio.

 

Per il numero uno dell’Unfccc si dovrebbe piuttosto parlare di “migliaia di miliardi di dollari”, di cui solo 90mila da investire nelle infrastrutture energetiche nei prossimi 15 anni. Ma come si fa a spiegare ai grandi del Pianeta che i soldi promessi fino ora, e con molta riluttanza, non sono affatto sufficienti? Per evitare qualsiasi confusione le Nazioni Unite hanno stilato un nuovo rapporto mirato a far chiarezza sul denaro già fornito per sostenere la lotta al climate change. Il documento mette per la prima volta insieme le informazioni e i dati sui flussi finanziari legati alla riduzione delle emissioni e all’adattamento all’interno dei paesi e attraverso il sostegno internazionale. E i numeri finali del report indicano che il mondo non potrebbe essere più fuori strada nel soddisfare l’obiettivo dei 100 miliardi. A calcare la mano è ora anche la Cina che torna a bacchettare proprio il Green Climate Found da 10 miliardi di dollari che si sta costruendo tra annunci e promesse proprio in questi giorni. Anche per la Repubblica Popolare gli aiuti messi in campo risulterebbero “tutt’altro che adeguati” così come inadeguata sarebbe la posizione australiana, i cui lacci del borsello sono ancora ben annodati. “Non è una buona notizia quella che riguarda l’Australia, se davvero continueranno a rifiutarsi  di fornire fondi al GCF”, ha commentato seccamente il capo della delegazione cinese  Su Wei.

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