(Rinnovabili.it) – A solo un giorno dall’imponente manifestazione climatica globale “People’s Climate March”, gli attivisti ambientali sono tornati sulle strade di New York a far sentire la propria voce. Centinaia di manifestanti hanno marciato ieri attraverso il quartiere finanziario della Grande Mela e bloccato tutte le strade di accesso per denunciare il ruolo di Wall Street nella raccolta di fondi a favore delle imprese che oggi contribuiscono al cambiamento climatico. La protesta, denominata Flood Wall Street, ha radici nel movimento Occupy Wall Street che tre anni fa occupò per mesi un parco per protestare contro le pratiche bancarie sleali.
Ben 310 mila persone, vestite di blu “come il mare”, sono scese in piazza al grido di “Il capitalismo distrugge il Pianeta”, accusando le migliori istituzioni finanziarie di “sfruttare le comunità, i lavoratori e le risorse naturali” a scopo di lucro. Come spiega Michael Premo, uno degli organizzatori: “I cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi sono causati dall’industria dei combustibili fossili. E come l’acqua, stiamo inondando Wall Street perché sappiamo che la causa maggiore del repentino cambiamento climatico mondiale è il sistema capitalistico che mette al proprio centro il profitto anziché le persone e il pianeta intero”. Non sono mancati alcuni momenti di tensione, come quando i dimostranti hanno cercato di rimuovere le transenne di metallo che erano state messe per impedire loro di entrare a Wall Street. La polizia ha respinto i manifestanti, effettuando un centinaio di arresti.