Secondo la relazione della Corte dei Conti europea, alla base dell’inefficacia dei finanziamenti europei ci sarebbe una scarsa attuazione delle misure di sostegno
Insieme ad alcuni miglioramenti, la Corte ha rilevato una scarsa attuazione delle misure di sostegno che hanno reso inefficaci i finanziamenti concessi: inadeguate strategie di raccolta, scarsa affidabilità dei dati, pochi sostegni informativi, amministrativi ed economici, elementi aggravati da lacune normative presenti anche negli orientamenti normativi europei. Da qui le raccomandazioni: concentrarsi sulle infrastrutture per la gestione dei rifiuti, costruire banche dati affidabili e sensibilizzare maggiormente i cittadini.
“Gli europei consumano di più e producono più rifiuti – ha affermato il coordinatore dell’indagine, membro della Corte, Ovidiu Ispir – in base alla Direttiva dell’UE, gli Stati membri devono trattare e smaltire i rifiuti senza alcun rischio per l’acqua, l’aria e il suolo e senza causare problemi di rumori od odori”.