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Finanziamenti per il clima: l’UE chiede più trasparenza

I ministri dell’economia e delle finanze europei puntano a migliorare i finanziamenti per il clima, esortando ad aumentare denaro pubblico e privato a favore di azioni limitare i cambiamenti climatici e adattarsi ai suoi effetti

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Il Commissario europeo dell’economia e della finanza Pierre Moscovici.

 

Ministri UE esortano le banche a favorire finanziamenti per il clima e stoppare quelli al carbone

 

(Rinnovabili.it) – La finanza pubblica da sola non potrà mai essere sufficiente per ridurre le emissioni di gas serra e garantire l’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, per questo i finanziamenti per il clima devono arrivare anche dal settore privato. Così si sono espressi i ministri dell’economia e delle finanze UE a seguito di un incontro a Bruxelles, nel quale hanno convenuto sulla necessità di aumentare denaro pubblico e privato a favore di azioni per il clima, invitando le banche a porre fine ai finanziamenti a favore del carbone. I ministri hanno osservato che nel 2017 l’Unione europea ha incassato 20,4 miliardi di euro in denaro pubblico per limitare i cambiamenti climatici e adattarsi ai suoi effetti, divenendo di fatto il maggior contributore al mondo, e ribadito l’impegno dell’Europa a continuare a sostenere finanziamenti per il clima, sia pubblici che privati, garantendo 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020. Secondo i ministri, avere forti regole di trasparenza che sottendono l’accordo sul clima di Parigi, aiuterà a tenere traccia dei progressi compiuti dai paesi verso i loro impegni, anche per quanto riguarda gli aiuti finanziari.

 

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Il quadro di trasparenza è uno dei temi più controversi nelle negoziazioni in vista del vertice di Katowice del mese prossimo, in cui i paesi dovranno concordare le regole per la conclusione dell’Accordo di Parigi. Stati Uniti e UE vorrebbero imporre regole di monitoraggio forti nei paesi sviluppati e in quelli in via di sviluppo, le economie emergenti, compresa la Cina, vorrebbero più responsabilità da parte dei paesi ricchi.

 

I ministri della finanza europea hanno anche esortato le banche multilaterali di sviluppo (MDB) a fare la loro parte e ad adottare politiche di investimento responsabili che eliminino progressivamente i finanziamenti a favore delle centrali elettriche a carbone, accelerando l’allineamento delle loro attività con l’obiettivo di rendere i flussi finanziari coerenti con un percorso verso basse emissioni di gas serra e uno sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici.