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Filippine: il tifone Haiyan mette fuori uso la rete elettrica

Tifone Haiyan Filippine

 

(Rinnovabili.it) – Danni ingenti a persone e cose. E’ questa la frase che di solito accompagna le notizie che fanno seguito ad un grave incidente, ad un terremoto o ad un evento meteo particolarmente intenso. Per le Filippine si tratta proprio di questo, del passaggio del tifone Haiyan, che ha spazzato via case e strade causando almeno 10mila vittime solo a Tacloban, oltre alle centinaia di sfollati. E insieme all’emergenza umanitaria a destare l’attenzione delle istituzioni, oltre che della popolazione, anche il pericolo della diffusione di malattie e i numerosi saccheggi nelle abitazioni devastate dalla forza del vento e delle piogge. Vento e pioggia che hanno fatto anche scattare l’emergenza acqua potabile ed elettricità, con seri danni alla rete elettrica. A tal proposito è intervenuto il ministro filippino dell’Energia, Jericho Petilla, avvisando che ci vorranno almeno due mesi di lavoro per il ripristino della corrente elettrica mentre alcune reti di telefonia mobile sono già state riattivate. Tenendo a mente quanto accaduto diventa quanto mai essenziale ricordare ai decisori politici e alle istituzioni il ruolo fondamentale di pianificazioni territoriali che tengano conto dei rischi ai quali ogni paese è soggetto, in modo da pianificare gli interventi e la costruzione di infrastrutture, anche energetiche, che siano in grado di affrontare le condizioni climatiche possibili senza interruzione del servizio.

 

E la colpa di un evento di tali proporzioni a chi può essere assegnata? Quando si verificano tragedie si cerca sempre di incanalare la rabbia e il dolore verso un responsabile, ma i tifoni fanno parte della natura, anche se il cambiamento climatico sta aumentando l’intensità e la durata di eventi che in passato erano meno impattanti. A proposito di aumento della frequenza di uragani e tifoni quello che adesso preoccupa è l’arrivo di una nuova tempesta, Zoraida, che sta provocando sulle zone più colpite forti piogge e spaventose raffiche di vento che superano i 50 km/h che non facilitano i lavori di ripristino della normalità né i soccorsi.

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