Greenpeace e Wwf chiedono in una nota stampa congiunta di eliminare la possibilità di trasferire l’attuale surplus di crediti di carbonio nel secondo periodo di Kyoto
A denunciare la questione sono oggi Greenpeace e WWF che, in una nota stampa congiunta, ricordano come all’avvio del Trattato, alcuni Paesi dell’Europa orientale abbiano ricevuto un limite superiore di emissioni nella forma di quote AAU; l’assegnazione dei crediti si è rivelata così generosa che terminato il 2012 (ultimo anno per il primo Kyoto) rimarranno ancora 13 miliardi di tonnellate in termini crediti di carbonio. “Ogni credito vale quanto una tonnellata di CO2 in atmosfera e contribuisce al cambiamento climatico”, spiegano le associazioni -. “La ragione principale per un surplus di AAU in alcuni paesi è quasi interamente dovuto al calo nelle economie dei paesi dell’Europa orientale come la Russia, l’Ucraina e la Polonia”, che insistono ora sul pieno trasferimento dell’ “aria calda” nel secondo periodo di impegno.
Ma “se si consentirà alle economie dell’ex blocco socialista di conservare intatti, i crediti non sfruttati”, spiega Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, “si starà semplicemente piegando, ancora una volta, la difesa del clima a questioni di realpolitik miopi e irresponsabili”. “Se i paesi riuniti a Doha vogliono che questo summit raggiunga un risultato tangibile per il clima globale, – prosegue Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – devono eliminare la possibilità di trasferire questo surplus di AAU nel secondo periodo di Kyoto. Questa dovrebbe essere l’eredità di Doha, o verrà ricordata come una conferenza politicamente a base di aria calda o peggio di aria fritta”.