(Rinnovabili.it) – “I paesi devono passare a sistemi alimentari più sostenibili per adattarsi agli effetti del climate change”. Ad affermarlo è il direttore generale della Food and Drug Organization delle Nazioni Unite (FAO) José Graziano da Silva dal palco del settimo Forum dell’Agricoltura tenutosi la scorsa settimana in Marocco. L’allarme lanciato da Silva è chiaro: gli stravolgimenti climatici oggi in atto possiedono il potenziale di ridisegnare lo scenario della produzione alimentare a livello planetario. “Tutto quello che facciamo deve tenere in considerazione il cambiamento climatico”, ha sottolineato. “E bisogna farlo adesso, non possiamo permetterci di aspettare”.
Secondo il direttore della FAO il climate change ha cambiato le carte in tavola, introducendo nel settore un nuovo elemento di incertezza. Fino a ieri infatti la fame era causata più da una mancanza di accesso ai mezzi produttivi o alla possibilità di acquistare cibo, che da forniture insufficienti a livello globale. Ora invece l’aspetto climatico è divenuto uno degli elementi fondamentali da tener presente se si vuole parlare di sicurezza alimentare. “Le popolazioni più povere sono particolarmente vulnerabili”, ha proseguito. “Non solo hanno meno mezzi per reagire, ma tendono anche a vivere in zone di produzione già marginali”, dove l’impatto del cambiamento climatico nella produzione agricola si sente in misura ancora maggiore. Nel suo intervento Graziano da Silva ha sottolineato che il cambiamento climatico è una sfida che sia le grandi aziende a conduzione familiare modernizzate che quelle su piccola scala dovranno affrontare. Si tratta, spiega il capo della FAO, di una questione che coinvolge una vasta gamma di priorità dello sviluppo: porre fine alla fame, promuovere una produzione sostenibile, ridurre la povertà rurale, migliorare i mercati alimentari e costruire la resilienza.
Per sostenere progetti di sicurezza alimentare il Direttore Generale e i ministri marocchini dell’Agricoltura, della Pesca marittima e dell’Economia e Finanze hanno firmato un nuovo accordo che, attraverso il programma FAO di Cooperazione Sud-Sud (SSC), unirà fondi governativi e del settore privato.