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Fao: cibo e sicurezza idrica legati a doppio filo

L'organizzazione ONU presenta il documento Towards a water and food secure future  e chiede che politiche e investimenti garantiscano filiere sostenibile, in cui siano tutelate le risorse idriche

Fao: cibo e sicurezza idrica legati a doppio filo

 

(Rinnovabili.it) – Il consumo eccessivo di acqua per la produzione alimentare e l’agricoltura pesa non poco sul futuro delle risorse idriche. Al contempo le scosse impresse all’oro blu mettono a rischio la sicurezza alimentare. Il problema sembra essere il solito serpente che si mangia la coda eppure la soluzione alla sfida sicurezza idrica-sicurezza alimentare esiste ed già praticabile. A ricordarcelo è la FAO dal palco del 7 ° Forum Mondiale dell’Acqua a Daegu e Gyeongbuk, in Corea del Sud. L’evento è stato infatti l’occasione per presentare il white paper Towards a water and food secure future, documento stilato in collaborazione con il Consiglio Mondiale dell’Acqua (WWC) per chiedere politiche e investimenti che garantiscano filiere produttive sostenibili.

 

Il cibo e sicurezza idrica sono indissolubilmente legati. Crediamo che conlo sviluppo di approcci locali e i giusti investimenti, i leader mondiali possano garantire che ci sia un sufficiente volume d’acqua sufficiente, di qualità e accessibile a tutti, capace di soddisfare la sicurezza alimentare nel 2050 e oltre”, ha spiegato Benedito Braga , Presidente del WWC. Secondo il report infatti, tra 35 anni continuando con lo stesso business-as-usual nell’uso delle risorse idriche, unitamente agli impatti del cambiamento climatico, ci ritroveremmo con un approvvigionamento idrico seriamente ridotto in molte regioni, soprattutto paesi in via di sviluppo.

 

In realtà le prime avvisaglie del problema si stanno affrontando già oggi e non solo nel sud del mondo – vedi i problemi con cui sta interfacciandosi la California. Attualmente, la scarsità idrica colpisce oltre il 40 per cento delle persone nel mondo, percentuale che è pronta ad arrivare al 66% entro il 2050. Ciò è dovuto in gran parte proprio al consumo eccessivo di acqua nel settore agro-alimentare. “L’essenza della sfida è quella di adottare programmi che coinvolgano gli investimenti dei rendimenti a lungo termine, come ad esempio il ripristino delle infrastrutture. L’agricoltura deve seguire la strada della sostenibilità e non quello della redditività immediata”, ha aggiunto Braga. In particolare, il documento stila una serie di raccomandazioni a partire dalla necessità di garantire la sicurezza del territorio e delle risorse, l’accesso al credito e, non ultime, misure di adattamento al cambiamento climatico.