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Exxon, di nuovo alla sbarra per le “bugie climatiche”

Exxon
Foto di Edward Lich da Pixabay

Secondo il procuratore generale del Massachusetts, la Exxon avrebbe nascosto ai consumatori il pericolo legato ai combustibili fossili

 

(Rinnovabili.it) – Dopo lo Stato di New York, anche il Massachusetts porta alla sbarra Exxon Mobil per aver ingannato investitori e consumatori. Appena ieri, il procuratore generale Maura Healey ha presentato una causa contro la compagnia petrolifera statunitense che, secondo fonti Reuters, ha visto negata da un giudice la sua richiesta di posticipare l’udienza perché impegnata a difendersi a New York da un capo d’accusa molto simile.

 

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A Boston, però, la Exxon non solo viene accusata di aver mentito agli azionisti in merito ai rischi finanziari legati ai cambiamenti climatici, ma anche di aver tenuto nascosto ai consumatori la pericolosità dei suoi prodotti a base di combustibili fossili rispetto alle questioni climatiche.

 

La causa arriva dopo un’indagine di tre anni, avviata grazie alle inchieste del 2015 di InsideClimate News e del Los Angeles Times che rendevano pubblici dei documenti risalenti agli anni ’70 e ’80 in cui emergeva come i ricercatori della Exxon Mobil fossero ben consapevoli delle conseguenze dell’uso dei combustibili fossili sul clima.

 

Infatti, secondo un documento interno elaborato dalla “Exxon Research and Engineering Company” e datato 1982, la compagnia già allora avrebbe elaborato modelli che stimavano sia la concentrazione di CO2, sia l’entità del global warming con estrema precisione nell’arco di diversi decenni a venire. In particolare, gli esperti del gigante USA si aspettavano che entro il 2020 l’anidride carbonica raggiungesse le circa 400-420 ppm. I valori di settembre 2019 sono 408.55, straordinariamente in linea con la curva stimata da Exxon.

 

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Così, Healey nel 2016 aveva emesso una richiesta investigativa civile a Exxon, proprio per individuare questi documenti e determinare se ci fosse stata violazione della legge rispetto alla protezione dei consumatori in merito alla commercializzazione e alla vendita di prodotti a base di combustibili fossili. La società petrolifera si è sempre opposta al rilascio dei report e lo Stato del Massachusetts ha costruito la sua causa usando altre fonti, incluso il caso di New York.

 

Anche in questo caso, Exxon sta cercando di difendersi usando la carta della persecuzione politica. Secondo i difensori della società, Maura Healey, democratica, avrebbe avviato le indagini solo per partigianeria e al fine di distrarre la Exxon dal caso di New York, non permettendogli di difendersi a dovere. Ovviamente, il gigante petrolifero nega tutte le accuse e afferma di essere pienamente in grado di gestire e mitigare il rischio dei cambiamenti climatici.

 

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