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L’Europol salva i pesticidi di Monsanto &Co.

L'Europol salva i pesticidi di Monsanto &Co

 

(Rinnovabili.it) – Una maxi operazione internazionale condotta dall’Europol in 7 Paesi europei ha portato al sequestro di 190 tonnellate di pesticidi illegali o contraffatti. Il blitz è stato reso pubblico stamattina con un comunicato dagli inquirenti, che hanno chiuso la rete tessuta per 12 giorni intorno a questo traffico criminale di sostanze chimiche vietate, pericolose per la sicurezza alimentare e per la qualità dell’ambiente. L’operazione Silver Axe – questo il nome affibbiatole dall’Europol – ha previsto 350 ispezioni nei principali porti e aeroporti di Belgio, Francia, Germania, Slovenia, Spagna, Paesi Bassi e Italia.

Le hanno condotte le forze di polizia dei rispettivi Stati membri, che hanno scoperto un centinaio di violazioni. Esse comprendono la presenza di pesticidi contraffatti (violazione della proprietà intellettuale), pesticidi illegali (prodotti sconosciuti potenzialmente contenenti sostanze chimiche non autorizzate) o false dichiarazioni (come “trasporto di merci pericolose”).

«La nostra agenzia ha una politica di tolleranza zero contro i criminali che scelgono di mettere in pericolo la vita dei cittadini europei», ha esultato Wil van Gemert, vice direttore delle operazioni Europol.

 

L'Europol salva i pesticidi di Monsanto &Co 2L’operazione, iniziata il 16 novembre e terminata il 27, ha avuto il sostegno e la collaborazione del settore privato, che l’Europol ringrazia sentitamente. In particolare, sono le associazioni delle grandi firme della chimica e dell’agricoltura industriale a ricevere il plauso della polizia: Crop Life International, ECPA (European Crop Protection Association) ed ECCA (European Crop Care Association).

Al loro interno troviamo tutti i colossi degli OGM, dei pesticidi e i monopolisti dei semi (basta guardare qui, qui e qui): da Monsanto a Syngenta, da Basf a Bayer, fino a Dow. Date le enormi controversie sollevate intorno all’operato di queste multinazionali, non è peregrino azzardare che la loro collaborazione scaturisse più dalla volontà di tutelare i propri brevetti, e quindi il relativo business, che non la salute pubblica. Infatti, l’operazione Silver Axe è stata organizzata in linea con il piano d’azione dell’Unione europea per l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, ed è stato finanziato con un budget comunitario dedicato. In pratica, con soldi pubblici l’Europa ha tutelato il business di maxi aziende private che promuovono l’agricoltura intensiva che si è mangiata, in 40 anni, un terzo delle terre coltivabili del mondo.

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