Secondo le aspettative, entro fine decennio potremo aver raggiunto un taglio del 25% delle emissioni rispetto al 1990. Perché non fare di più?
(Rinnovabili.it) – L’Unione europea ha raggiunto e superato, con 5 anni di anticipo, i target di riduzione delle emissioni fissati per il 2020. Lo ha detto oggi il Commissario per il Clima e l’Energia, Miguel Arias Cañete, lanciando una relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente. Il rapporto rivela che i gas serra, al 2014, sono calati del 23% rispetto ai livelli del 1990. Le ultime proiezioni degli Stati membri mostrano che l’Unione europea si sta dirigendo verso una riduzione del 24% entro il 2020 con le misure attualmente in vigore, che salirà al 25% grazie a quelle aggiuntive già programmate.
Non è stato, dunque, troppo difficile per il vecchio continente rispettare gli impegni, che il mondo ambientalista da sempre giudica poco ambiziosi. Tuttavia, alcuni Paesi come Belgio, Irlanda, Lussemburgo e Austria mancheranno sicuramente il target del 20% fissato dalla strategia 20-20-20.
Il rischio è che, da qui al 2020, l’Unione veda salire nuovamente le proprie emissioni (con sommo gaudio dell’industria), avendo accumulato questo “bonus” con tale anticipo.
Il Commissario ha poi ammesso ai giornalisti che a Parigi non verrà siglato nemmeno un patto vincolante, dal momento che Obama ritiene troppo difficile farlo digerire al Congresso americano.
«Vorremmo avere un accordo vincolante – ha detto, Cañete – ma l’Onu ha bisogno dell’unanimità […] non possiamo fare l’errore che abbiamo fatto a Kyoto».