(Rinnovabili.it) – Mal progettato, mal gestito e in gran parte inefficace. È il giudizio della Corte dei Conti europea sul piano d’azione messo a punto dalla Commissione ormai 12 anni fa al fine di abbattere la deforestazione illegale. Un giudizio pesante, arrivato alle porte della Conferenza sul clima della Nazioni Unite con un rapporto che non lascia spazio a repliche. Il disboscamento criminale vale circa 100 miliardi di dollari l’anno ed è responsabile di un quinto delle emissioni di gas serra di origine antropica.
Eppure, a 12 anni dal suo lancio, il programma europeo FLEGT (Forest Law Enforcement, Governance and Trade) da 300 milioni è da considerarsi fallito. Prevedeva incentivi per 35 Paesi, al fine di aiutarli nell’adozione di misure contro la deforestazione, ma si è rivelato inefficiente sia dal lato della domanda che dell’offerta. I trasferimenti di denaro, alla fine, sono avvenuti in maniera confusa. La Liberia esporta 5 milioni di euro l’anno in legname illegale, ma l’Europa le ha offerto 11,9 milioni, finiti in tasca all’esercito che avrebbe dovuto essere impiegato nel contrasto al fenomeno. La Repubblica centrafricana, il cui export in Ue vale 18 milioni, ha ricevuto solo 6,8 milioni di aiuti. L’incapacità di stilare una lista delle priorità ha minato alla base la strategia europea. Secondo Karel Pinxter, uno degli autori del rapporto, «se si confrontano questi importi c’è qualcosa di surreale. Lo squilibrio tra le cifre spese e il valore delle importazioni da questi Paesi è incredibile».
Inoltre, quattro paesi europei – Grecia, Spagna, Ungheria e Romania – non hanno ancora messo in atto un regolamento sul legname che l’Unione ha proposto cinque anni fa. Queste inadempienze aprono una corsia preferenziale ai prodotti ricavati della deforestazione illegale.
«Finché la catena di controllo sarà forte come il suo anello più debole, il legname illegale continuerà ad essere importato nell’Unione europea attraverso questi 4 Stati – ha ammonito Pinxter – L’Ue dovrebbe mettere ordine in casa propria».
L’alto ufficiale della politica forestale del WWF, Anke Schulmeister, ha calcato la mano: «L’Unione non può continuare a permettere che il legno illegale entri nel suo mercato mentre spinge altri Paesi ad affrontare il problema».
L’Interpol stima che la deforestazione fuori legge sia responsabile del 30% del totale globale. Le sanzioni per il traffico di legname nel vecchio continente variano, però, dai 7.500 euro in Bulgaria ai 5 milioni in Repubblica Ceca, fino a cifre illimitate nel Regno Unito.