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La Commissione europea lancia l’ultimatum su smog e inquinamento

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Sette giorni per presentare le azioni nazionali contro smog e inquinamento atmosferico

(Rinnovabili.it) – “Ogni anno, un numero incredibile di vite viene interrotto a causa dell’inquinamento atmosferico. Lo sappiamo ormai da decenni, e da quasi altrettanto tempo abbiamo stabilito dei valori limite per la qualità dell’aria. Eppure, ancora oggi, nel 2018, ben 400.000 persone l’anno muoiono prematuramente a causa del più completo fallimento nell’affrontare il problema”. Non ci gira intorno Karmenu Vella, il commissario europeo per l’ambiente, che oggi ha incontrato a Bruxelles i nove Stati membri fuorilegge per lo smog. Nel gruppo c’è anche l’Italia: dopo anni di allarmi rossi, richiami e sanzioni, i livelli di polveri sottili e ozono mostrano concentrazioni ancora fuori norma.

 

Come ha rivelato Legambiente, lo scorso anno in ben 39 capoluoghi di provincia è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio, il limite annuale di 35 giorni per il particolato. È Mal’Aria cronica – per dirla utilizzando il termine che accompagna i report annuali di Legambiente – quella che ammorba il Bel Paese e con lei, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Repubblica ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia. Ma dopo anni di sollecitazioni, la Commissione europea ha perso la pazienza. “I tempi per rispettare gli obblighi legali sono passati ormai da tempo, e secondo alcuni abbiamo aspettato già troppo, non possiamo ritardare ulteriormente: ho chiarito questo concetto ai ministri stamattina”.

 

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L’incontro di Vella con i nove rappresentati dell’ambiente è servito a fare il punto della situazione e a raccogliere i primi suggerimenti d’azione. Bruxelles, tuttavia, vuole molto di più: nuove misure e strategia ad hoc per affrontare in maniera risolutiva smog e inquinamento atmosferico. “Ci sono stati alcuni suggerimenti positivi, ma devo dire che a prima vista non sono stati abbastanza sostanziali per cambiare il quadro generale”, ha aggiunto il commissario. Le nazioni, Italia compresa, avranno tempo fino a lunedì prossimo per elaborare delle proposte convincenti, pena il deferimento alla Corte europea.
“Gli stati membri – ha aggiunto Vella – hanno delle responsabilità, responsabilità d’agire” e “l’inazione ha delle conseguenze giuridiche. Ai ministri è stato ricordato sia queste responsabilità che le conseguenze legali”.

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