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Europa complice dei massacri per la deforestazione illegale

deforestazione illegale

 

Anche l’Italia ha importato legname da deforestazione illegale

 

(Rinnovabili.it) – È una lista di proscrizione quella stilata da Greenpeace nella sua nuova indagine sulla deforestazione e l’assassinio di alcuni contadini dell’Amazzonia. Dodici compagnie statunitensi ed europee, secondo l’associazione ambientalista, avrebbero importato legname da una azienda brasiliana il cui proprietario è implicato in uno dei più brutali massacri della storia recente.

I compratori del primo mondo avrebbero continuato a commerciare con Madeireira Cedro Arana dopo che la polizia aveva accusato il suo fondatore, Valdelir João de Souza, di essere responsabile della tortura e dell’omicidio di nove persone a Colniza, nello stato del Mato Grosso, il 19 aprile scorso. Secondo le accuse, Souza avrebbe organizzato gli omicidi per ottenere l’accesso alla foresta dove vivevano le vittime, tutti i piccoli agricoltori. A seguito della denuncia, l’uomo si è dato alla fuga, ma il suo business è proseguito.

La società, infatti, avrebbe venduto prodotti del legno ad aziende straniere che ne organizzavano la spedizionein diversi paesi: Stati Uniti, in Germania, Francia, Belgio, Danimarca, Italia, Paesi Bassi, Canada e Giappone. Greenpeace sostiene che tutto ciò sia in contrasto con il Lacey Act statunitense – che vieta il commercio di legname quando si riscontrano violazioni anche di leggi straniere – e con i regolamenti dell’Unione europea, che obbligano le società alla due diligence per garantire che non vi siano rischi, se non trascurabili, di prelievo illegale della materia prima.

 

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deforestazione illegaleLe 12 società coinvolte sono: Pine Products, Lacey Wood Products, Mid-State Lumber Corp, South Florida Lumber, Wood Brokerage International, Vogel Import & Export Nv, Delfin Germany Gmbh, Tiger Deck Llc, Global Timber, Cibm Centre Import Bois, Derlage Junior Hout e Global Gold Forest Lda Industries.

Anche prima del massacro di quest’anno, il rapporto dell’organizzazione ambientalista sostiene che queste imprese avrebbero dovuto riflettere meglio se fare affari con Madeireira Cedro Arana, che non aveva pagato circa 150 mila euro di sanzioni federali per lo stoccaggio e il commercio di legno illegale. Alla luce di tutto ciò, Greenpeace ha esortato le autorità statunitensi ed europee a considerare il legname brasiliano ad alto rischio di provenienza da fonti illegali, e perciò ad obbligare le aziende ad accettare monitoraggi sul campo da parte di autorità terze e indipendenti.

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