(Rinnovabili.it) – Da gennaio prossimo anche le compagnie aree saranno chiamate a pagare per l’inquinamento prodotto. In attesa della partenza del regime è stata condotta una ricerca a livello europeo dalla quale si evince che lo scambio di emissioni prodotte dal comparto aereo avrà un valore di 1,1 miliardi di euro nel 2012 (12 euro/t), con una proiezione al 2020 che evidenzia la spesa come pari a circa 10,4 miliardi di euro. Tutto questo sarà determinato dalle somme pagate dalle compagnie aeree per tonnellata di CO2 emessa durante i voli da e per l’Europa, a partire dal prossimo anno.
Lo schema, attivo dal gennaio 2012, obbligherà tutte le compagnie aeree che compieranno voli da e per l’Europa a coprire economicamente le emissioni di carbonio derivanti dalle proprie attività. I dati delle statistiche, pubblicati ieri in correlazione ad un rapporto che evidenzia stime di settore legate alla nascita del nuovo ETS, ha sollevato non poche polemiche tra le compagnie che effettuano il maggior numero di voli sul vecchi continente, preoccupate per i costi elevati che dovranno sostenere.
La Thomson Reuters Point Carbon, la società di analisi che ha prodotto la ricerca, ha dichiarato che le compagnie aeree avranno bisogno di acquistare 88 milioni di crediti per coprire i voli che verranno effettuati nel 2012, oltre ai 176 milioni di quote che dovrebbero essere rilasciate gratuitamente. “Mentre il costo aggiuntivo per le compagnie aeree è minore rispetto al costo del carburante, esso influisce notevolmente sui profitti del settore nel suo complesso,” ha dichiarato Andreas Arvanitakis, direttore associato presso la Thomson Reuters Point Carbon.