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Esperienze di gestione dei rifiuti in aree alpine

Mettere a confronto le esperienze di gestione dei rifiuti nelle aree alpine. È questo l’obiettivo di una conferenza organizzata dall’Assessorato del territorio e ambiente per rendere conto di come alcune realtà che presentano forti analogie con il territorio valdostano hanno affrontato il problema comune dello smaltimento dei rifiuti. Una panoramica fra Piemonte, Valais, e le province autonome di Trento e Bolzano

Manuela Zublena, Assessore al territorio e ambiente
Avevamo programmato questo confronto di esperienze solo per addetti ai lavori, cioè internamente. Poi abbiamo deciso di renderlo pubblico. L’obiettivo era quello di confrontare la nostra esperienza in relazione a ciò che succede nei paesi vicini a noi, sia in termini geografici, quindi con il Canton Valais e la provincia di Torino, e anche come tipologia caratteristica del territorio e demografica, quindi con le province di Trento e di Bolzano. Dovendo fare delle scelte che naturalmente ogni Regione, ogni Provincia realizza in modo autonomo nel proprio territorio, tenendo conto della propria specificità, non si può perdere di vista che cosa succede attorno perché tutto è in un sistema, tutto ha delle relazioni. Quindi l’obiettivo è capire quali sono state le scelte effettuate dalle altre realtà e quali sono stati i risultati delle esperienze di gestione dei rifiuti.

A Bolzano il primo inceneritore è stato costruito negli anni Settanta, mentre l’attuale impianto è in funzione dal 1986, anche se tra breve entrerà in funzione un nuovo termovalorizzatore.

Giulio Angelucci, Direttore dell’Ufficio gestione rifiuti della Provincia autonoma di Bolzano
E’ un impianto industriale, noi siamo agenzia per l’ambiente e abbiamo la funzione di controllare e verificare che l’impianto funzioni bene. Chiaramente ci sono, attorno a questi impianti, una serie di paure più o meno motivate. Noi abbiamo un piano di monitoraggio che riguarda sia la deposizione di diossina al suolo sia l’emissione di polveri fini sia addirittura l’emissione di nanopolveri. Quindi, regolarmente, vengono monitorati tutti questi parametri e i risultati sono del tutto confortanti. Se l’impianto è gestito bene le emissioni sono basse e trascurabili.

Nella provincia autonoma di Trento non è ancora stato scelto un sistema di trattamento dei rifiuti, ma sono ad oggi in funzione otto discariche e un sistema molto avanzato di raccolta differenziata che finora ha superato la quota del 70 per cento.

Lorenza Longo, Funzionaria del Servizio impianti della Provincia autonoma di Trento
Nel nostro piano, che ormai è datato, convivono un sistema di smaltimento e un sistema di 8 discariche in provincia di Trento, con una forte raccolta differenziata e un’azione di prevenzione alla fonte nella produzione di rifiuti. Tante sono state le iniziative in questi anni e principalmente volte alla riduzione della produzione dei rifiuti con accordi di programma con il comparto alberghiero ristorativo, con la grande distribuzione organizzata, le politiche di acquisti pubblici verdi.

Il convegno è stato anche l’occasione per illustrare l’esperienza vallesana, che dal 1971 fruisce del servizio di un inceneritore, e quella della provincia di Torino dove con la chiusura della discarica di Basse di Stura prenderà avvio l’impianto di termovalorizzazione di Gerbido nei primi mesi del 2013.

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