(Rinnovabili.it) – Quanto influisce l’uomo sui cambiamenti climatici? E quanto invece è da ascrivere alla natura e alle sue evoluzioni? La risposta è contenuta in una equazione matematica, che è una sorta di carta di identità dell’Antropocene. L’ha messa a punto un team di esperti di climate change guidati da Will Steffen dell’Australian National University ed è stata appena pubblicata sulla rivista The Anthropocene Review. Il risultato dell’equazione? Le attività dell’uomo hanno accelerato il cambiamento climatico di ben 170 volte.
Nello studio si legge che per gli ultimi 4 miliardi e mezzo di anni il sistema-Terra è stato dominato da fattori astronomici e geofisici. Per sistema-Terra gli scienziati intendono la biosfera, che include le interazioni e i meccanismi di feedback tra atmosfera, idrosfera, criosfera e litosfera: cioè aria, acqua, ghiacci e strati superficiali della crosta terrestre. Ma la situazione è drasticamente mutata durante gli ultimi 6 decenni. Le attività dell’uomo “hanno portato a ritmi eccezionalmente rapidi di cambiamento nel sistema terrestre”, scrivono gli scienziati nello studio.
La formula matematica che hanno sviluppato tiene conto di questo complesso insieme di fattori e li “pesa”. In altre parole, stabilisce qual è la portata reale dei loro effetti sul clima. Gli autori dello studio spiegano che le forze naturali all’opera per miliardi di anni sulla Terra tendono verso lo zero, perché sono processi estremamente lenti oppure piuttosto rari. “Tutte queste forze esercitano tuttora una pressione, ma attualmente il loro ordine di magnitudo è minore di quello dell’impatto dell’uomo”.
Minore di quanto? Sciogliendo l’equazione risulta che l’apporto degli eventi cosmici e dei processi naturali all’interno della biosfera porta in media ad un riscaldamento globale di circa 0,01°C ogni secolo. Di contro, le emissioni di gas serra di origine antropica, negli ultimi 45 anni, hanno innalzato la temperatura globale di 1,7°C. Il tasso dei cambiamenti climatici, durante l’Antropocene, è quindi di circa 170 volte superiore, mentre l’impatto delle forze naturali tende a scomparire se analizzato in un periodo di tempo così ristretto. “La magnitudo dei cambiamenti climatici causati dall’uomo assomiglia più all’impatto di un meteorite che ad un cambiamento graduale”, concludono gli scienziati.