Il peggioramento del riscaldamento globale aumenterà la diffusione delle zanzare portatrici del pericoloso virus nel nostro continente
(Rinnovabili.it) – Il riscaldamento globale aumenterà le probabilità di diffusione della dengue in Europa. Ne sono convinti i ricercatori dell’Università di Umeå, in Svezia, che hanno calcolato l’aumento dei rischi di epidemie trasmesse dalle zanzare in relazione al peggioramento dei cambiamenti climatici.
Le variazioni di temperatura che porteranno ad una crescita progressiva della colonnina di mercurio, avranno un profondo impatto sulla capacità di aumento dei vettori della dengue: la Aedes aegypti e l’Aedes albopicturs. Queste specie di zanzare, in particolare la prima, sono associate con la maggior parte delle grandi epidemie di dengue.
«L’espansione geografica del virus dengue, e delle zanzare Aedes come suoi vettori, rappresenta un’importante preoccupazione per la salute globale – ha detto Jing Liu-Helmersson, ricercatrice presso il Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina Clinica dell’università svedese – Tra il riscaldamento delle temperature sul continente e una serie di fattori come l’aumento dei viaggi e del commercio, l’Europa vive oggi un elevato rischio di epidemie trasmesse dalle zanzare».
Studi precedenti hanno dimostrato che l’aumento delle temperature possono aumentare la diffusione geografica delle malattie virali trasmesse dalle zanzare tropicali e subtropicali in aree temperate, come l’Europa. La nuova ricerca dell’Università di Umeå, invece, è il primo a mettere in relazione l’aumento temperature medie e la loro variazione giornaliera con gli aumenti di capacità vettoriale, vale a dire la possibilità per una zanzara di trasmettere la malattia agli esseri umani. La capacità vettoriale dipende da una serie di parametri. In generale, le temperature più calde favoriscono la riproduzione del virus, la sua trasmissione e il tasso a cui le zanzare femmine pungono l’uomo. Il risultato è che un clima più caldo estende la finestra stagionale in cui le zanzare trasmettono la dengue. L’infezione oggi colpisce 390 milioni l’anno, mentre 2,5 miliardi di persone sono a rischio, soprattutto nelle regioni tropicali e sub-tropicali. I bambini in età scolare sono i soggetti più esposti.
Lo studio prende in considerazione sia un modesto riscaldamento globale che uno scenario peggiore, dimostrando che:
– Attualmente, la capacità vettoriale indica che in estate, nelle zone dell’Europa meridionale (dove è presente l’Aedes), sono possibili epidemie di dengue.
– Futuri cambiamenti climatici intensificheranno la capacità vettoriale, spostando le aree di rischio verso nord e prolungando la finestra stagionale per la trasmissione del virus.
– Entro la fine del secolo, le epidemie stagionali di dengue potrebbero colpire gran parte dell’Europa.