(Rinnovabili.it) – Il nome di Monsanto non ha fatto in tempo a sparire dalle prime pagine dei giornali di tutto il mondo dopo la fusione con la tedesca Bayer, che ci ritorna per la via maestra. Questa volta sotto i riflettori finisce (di nuovo) il glifosato, il componente chimico più importante nell’erbicida RoundUp e di altre centinaia di prodotti fitosanitari, al centro di una lunga controversia sulla sua pericolosità per la salute umana. L’ultimo atto di questa battaglia arriva dagli Stati Uniti, dove l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa) ha dichiarato che il glifosato non è una sostanza cancerogena.
Una posizione che contraddice il parere espresso dallo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che oltre un anno fa aveva inserito la sostanza nella lista dei prodotti “potenzialmente cancerogeni”. A cavallo tra 2015 e 2016 il glifosato è stato protagonista di un lunghissimo braccio di ferro in Europa, in ballo c’era il rinnovo della licenza in tutta l’UE. Alla fine la Commissione ha deciso di non decidere, concedendo una proroga di 18 mesi, con gli Stati membri che hanno fatto tutte le acrobazie possibili per evitare di doversi pronunciare e quindi assumersi la responsabilità politica della scelta.
I tedeschi, ad esempio, hanno prima spinto la Commissione verso il sì all’erbicida (considerando il parere favorevole espresso dall’agenzia europea Efsa, che si basava su quello dell’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi, il BfR). Poi hanno nascosto la mano: si sono sempre astenuti. Intanto pareri come quello dell’Efsa sono finiti sotto accusa per palesi conflitti di interesse tra i membri della commissione chiamata a giudicare il glifosato, mentre gli studi scientifici cui si appellavano sono rimasti segreti.
Come in Europa, così negli Usa. Anche a Washington l’orientamento favorevole al glifosato continua a tenere banco. Lo studio reso pubblico dall’Epa era già stato annunciato a maggio (nel pieno del dibattito in Europa), salvo essere frettolosamente ritirato perché “incompleto”. Adesso la sua versione definitiva passerà al vaglio del Federal Insecticide, Fungicide and Rodenticide Act (Fifra), che ne valuterà gli aspetti scientifici entro il prossimo mese. Il processo dovrebbe concludersi definitivamente entro la primavera del 2017.