Papa Francesco diffonderà giovedì 18 giugno la sua enciclica sull'ambiente, rivolta a oltre 1 miliardo di cattolici e snodo chiave per la COP 21
(Rinnovabili.it) – È la comunicazione più attesa dal mondo cattolico e non solo: darà molto fastidio a negazionisti e ai grandi inquinatori. L’enciclica sull’ambiente di Papa Francesco sarà pubblicata giovedì 18 giugno e tradotta in cinque lingue. Si intitolerà “Laudato Sii“, ed è stata programmata per avere il massimo impatto pubblico, in vista dell’incontro con il presidente USA, Barack Obama, il 23 settembre. Bergoglio terrà il suo discorso al Congresso degli Stati Uniti e poi all’assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il cardinale ghanese Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Vaticano della Giustizia e della Pace, lancerà il messaggio. Turkson ha sottolineato che essa affronterà le cause profonde della povertà e delle minacce per la natura. In un recente discorso, considerato il preludio all’enciclica sull’ambiente, il cardinale ha detto: «Gran parte del mondo rimane in condizioni di povertà, nonostante le abbondanti risorse, mentre una élite globale privilegiata controlla la maggior parte della ricchezza e consuma la maggior parte delle risorse».
I temi toccati dalla lettera vanno al di là della questione ambientale in se stessa, intrecciando il discorso di una maggior cura dell’ecosistema naturale al ripensamento radicale dell’ecosistema sociale. Il Papa chiederà la fine dello sfruttamento della natura da parte dell’uomo, saldando l’impegno per l’ambiente e il clima all’obiettivo di una rivoluzione etica ed economica, nel tentativo di prevenire sia un cambiamento climatico fuori controllo, sia un aumento delle diseguaglianze.
Il messaggio, tanto atteso da 1.2 miliardi di cattolici, sarà inviato a 5 mila vescovi in tutto il mondo.
Parte della politica e dell’industria ha storto il naso per il taglio che Bergoglio ha deciso di dare alla sua comunicazione, la prima nel suo genere. Facendo propri gli avvertimenti degli scienziati del clima e ammonendo le élites economiche, darà un dispiacere ai partiti conservatori (e anche a molti sedicenti progressisti) di tutto l’occidente. In particolare, i repubblicani statunitensi – tra i pochi che ancora negano l’esistenza del riscaldamento globale – vivono con disagio l’arrivo dell’enciclica sull’ambiente.
La speranza del mondo cattolico e ambientalista è che l’impegno del Papa dia una mano al raggiungimento di un accordo globale sul clima durante la COP 21 di Parigi.