Tutti i dati su clima, emissioni ed energia, regione per regione
(Rinnovabili.it) – In quello sforzo corale che è la corsa verso la neutralità climatica, le regioni svolgono un ruolo centrale per l’innovazione, le strategie di adattamento, la crescita delle rinnovabili, le politiche per l’efficienza energetica. Un compito complesso ma decisivo. A supportarlo, da oggi, c’è uno strumento in più: CIRO, un database che raccoglie, analizza e monitora dati sulle emissioni delle regioni italiane e presenta le buone pratiche ambientali.
“Non è possibile guidare un territorio sulla strada della transizione energetica senza avere un quadro chiaro e aggiornato dei principali indicatori in gioco”, spiega Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy for Climate(I4C), centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Lo strumento creato da I4C insieme a ISPRA, che viene presentato oggi a KEY – The Energy Transition Expo, l’evento di IEG (Italian Exhibition Group) sulla transizione energetica, punta proprio a colmare questo gap. “Attraverso questo database, le regioni potranno approfondire i propri punti di forza come anche quelli di debolezza e poter sviluppare così strategie di contrasto alla crisi climatica a scala territoriale più avanzate ed efficaci”.
Come funzione CIRO, il database delle regioni sul clima?
Come è strutturato CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns)? L’architettura del database è articolata in 26 indicatori chiave, suddivisi a loro volta in 8 aree tematiche: emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità. Alcuni degli indicatori e dei dati offerti da CIRO sono stati elaborati per la prima volta e raccolti proprio dall’iniziativa di I4C. E sono pensati per fornire al dibattito pubblico e agli organi di governo territoriali un quadro completo e aggiornato per identificare dove concentrare gli sforzi, dove si può fare di più, e come farlo.
L’interfaccia è intuitiva. Si parte da una mappa del Belpaese e si clicca sulla regione scelta. Da qui è possibile scorrere fra le 8 aree tematiche, avere una panoramica d’insieme della performance della regione rispetto al contesto nazionale e alle altre regioni, sia in termini assoluti sia visualizzando i trend, e accedere ai dati relativi ai singoli indicatori.
Dalle emissioni pro capite di gas serra agli assorbimenti, dal consumo energetico pro capite alle nuove comunità energetiche attivate. E ancora: la quota di edifici in classe A negli APE, la quota di consumi elettrici nell’industria, il numero di passeggeri del TPL, il numero di capi di bovini allevati e la quota di fertilizzanti usati in agricoltura, gli eventi climatici estremi, il tasso di perdita dalla rete idrica, quello del consumo di suolo.
Per ogni indicatore, uno specchietto illustra come è costruito e qual è il suo valore euristico, mentre un grafico riassuntivo permette di confrontare gli indicatori regionali con la media italiana o qualsiasi altra regione in modo sintetico. Infine, è disponibile una scheda di sintesi a scala regionale sulle 8 aree tematiche.
Le performance delle emissioni delle regioni italiane
È la Liguria la regione apripista in termini di riduzione delle emissioni pro capite di gas serra con un calo del 65%, soprattutto per via del calo del carbone che nel 1990 rappresentava il 60% del fabbisogno energetico e nel 2021 il 5%. La Toscana è 2° in classifica per gli assorbimenti forestali con 270 tCO2eq assorbite per ogni km quadrato di superficie.
Campania e Sicilia sono le prime per consumi finali di energia pro capite, ovvero le regioni che consumano meno anche grazie ad un clima particolarmente mite che richiede un minore fabbisogno di riscaldamento. Se la Valle d’Aosta guida la classifica per l’energia rinnovabile grazie all’idroelettrico il Veneto che vince sul fronte delle CER attivate, 13 solo nel 2022.
Il Trentino spicca per efficienza energetica degli edifici mentre la Lombardia, in rapporto al valore aggiunto dall’industria, riesce a mantenere sia emissioni che consumi di energia del settore particolarmente bassi. E il Lazio è la migliore per immatricolazioni di auto elettriche, il 4,5% del totale nel 2022. La Calabria va forte sul biologico con il 35,7% del totale ed è terza per basso uso di fertilizzanti.
Il basso consumo di suolo della Basilicata la rende la regione meno esposta a vulnerabilità climatiche in riferimento all’indicatore che misura quanta popolazione residente si trova in aree a medio ed elevato rischio di alluvione, risulta essere la meno esposta, anche grazie ad un tasso di consumo di suolo fra i più bassi del Paese. È invece l’Umbria la regione che nel 2022 ha registrato il più basso numero di eventi meteoclimatici estremi in rapporto alla superficie.