Rinnovabili • Flaring di gas: emette 5 volte più metano del previsto Rinnovabili • Flaring di gas: emette 5 volte più metano del previsto

Emissioni metano: gli USA inquinano il triplo di quanto dichiarano

Le stime dell’EPA sostengono che circa l’1% del volume di gas estratto negli USA venga disperso in fase di produzione o trasporto, sia per leak nelle condutture o nei compressori, sia attraverso il flaring e il venting. Un monitoraggio decennale triplica questa percentuale. I danni per il clima sono stimati in oltre 9 mld $ l’anno

Flaring di gas: emette 5 volte più metano del previsto
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Lo studio su Nature ricalcola le reali emissioni di metano americane

(Rinnovabili.it) – Gli Stati Uniti producono il triplo di emissioni di metano rispetto a quelle che dichiarano ufficialmente. Non l’1% del gas estratto nel paese, cioè il dato diffuso dall’Agenzia per la Protezione Ambientale USA (EPA), ma il 3%. Tradotto in termini di danni climatici, queste fuoriuscite valgono 9,3 miliardi di dollari l’anno. La buona notizia è che circa metà di questi leak sono facilmente prevenibili.

Lo afferma uno studio pubblicato su Nature che riassume i risultati del monitoraggio più esteso mai realizzato finora sulle emissioni di metano dal settore oil&gas americano. Si basa sulle rilevazioni aeree lungo l’arco di 10 anni condotte da Kairos Aerospace e Carbon Mapper Project sulle 6 principali regioni estrattive del paese. Sono stati direttamente rilevati i valori di metano sopra il 52% dei pozzi petroliferi e il 29% dei siti di estrazione di gas e relativi gasdotti.

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Ma non si tratta esclusivamente di dati diretti. La tecnologia utilizzata per le rilevazioni, infatti, è in grado di identificare i leak che superano i 100 kg di metano per ora, mentre passano inosservati quelli più piccoli. Casi piuttosto comuni, che riguardano siti estrattivi isolati, il cui tenore emissivo si aggira intorno a 1 kg di metano l’ora. La stima finale del 3% è il risultato delle osservazioni dirette dei leak maggiori e delle stime sulle fuoriuscite di metano dai pozzi di dimensioni inferiori.

Nonostante la stima tripla rispetto ai dati EPA, lo studio rileva che risolvere il problema delle emissioni di metano negli USA è relativamente semplice. “Solo lo 0,05–1,66% dei pozzi contribuisce alla maggior parte (50–79%) delle emissioni”, si legge nello studio. Compressori e pipeline “contribuiscono per il 18-57% alle emissioni regionali stimate, similmente concentrate in un piccolo numero di fonti puntuali”, aggiunge.

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In altri termini: agendo su relativamente pochi siti, da cui provengono i leak maggiori, è possibile abbattere in pochissimo tempo tra metà e ¾ delle emissioni di metano nazionali. Il metano è un gas a effetto serra con un potere climalterante 82,5 volte superiore a quello della CO2 nei primi 20 anni in cui resta in atmosfera. Nonostante sia più volatile dell’anidride carbonica, il suo impatto nel breve termine sul riscaldamento globale è notevole. Dal 1850 a oggi, si stima che circa 1/3 del global warming cumulato (oggi a +1,14°C a livello globale) sia dovuto alle emissioni di metano che originano dalle attività umane.