Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo che recepisce la Industrial Emissions Directive. Al centro del provvedimento le emissioni dell’industria chimica, mineraria, metallurgica e dei rifiuti
(Rinnovabili.it) – Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Queste poche parole racchiudono il senso della Industrial Emissions Directive, la direttiva europea relativa alle emissioni industriali entrata in vigore a livello comunitario il 6 gennaio 2011. Il provvedimento avrebbe dovuto essere inserito nella legislazione nazionale degli Stati membri entro il 7 gennaio 2013, ma la puntualità, si sa, non è mai stato il punto forte del Belpaese. Il Governo italiano ha, infatti, approvato lo schema di decreto legislativo, che recepisce la direttiva 2010/75/UE, solo lo scorso venerdì. Nel dettaglio su proposta del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dei Ministri responsabili delle materie implicate, il Consiglio ha approvato in esame definitivo, ben 16 decreti legislativi che recepiscono altrettante direttive europee.
Nel dettaglio lo schema si concentra sulle emissioni industriali ad elevato potenziale inquinante derivanti da attività energetiche, produzione e trasformazione di metalli, industria dei prodotti minerali, industria chimica, gestione rifiuti, allevamento di animali ecc., con la quale sono state riviste e refuse in un unico testo altre direttive sulla materia. Rimangono fuori dal provvedimento le attività di ricerca e sviluppo e le sperimentazioni di nuovi prodotti.
La norma europea si basa su cinque differenti principi, vale a dire un approccio integrato, le migliori tecniche disponibili, la flessibilità, le ispezioni e la partecipazione del pubblico; in tal senso il decreto legislativo d attuazione prevede obblighi fondamentali per le installazioni industriali, riordino delle competenze in materia di rilascio di autorizzazioni, disposizioni specifiche per alcune tipologie di impianti (di incenerimento, di coincenerimento di rifiuti, impianti che utilizzano solventi, ecc.), valori limite di emissione per i grandi impianti di combustione e sistema di ispezioni ambientali delle installazioni interessate e revisione di quello sanzionatorio per prevenire violazioni delle autorizzazioni.