La strada verso la realizzazione degli obiettivi dell'accordo di Parigi è sbagliata. Le nuove stime indicano per quest'anno un aumento delle emissioni dopo tre anni di stasi
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Delusione globale per la nuova crescita delle emissioni
(Rinnovabili.it) – Disaccoppiare la crescita economica da quella delle emissioni è stato ritenuto, negli ultimi tre anni, un progetto possibile. Ma dopo una sostanziale stasi della CO2 dispersa dalle attività umane, i livelli torneranno a crescere nel 2017. Lo dicono i dati previsionali (ormai quasi definitivi) del Global Carbon Budget pubblicato oggi sulle riviste Nature Climate Change, Environmental Research Letters ed Earth System Science Data Discussions.
La ricerca, guidata dal Tyndall Centre for Climate Change Research, ha coinvolto 76 scienziati e 57 centri di ricerca da tutto il mondo. Dice che quest’anno le emissioni globali di origine antropica raggiungeranno 41 miliardi di tonnellate, a causa dell’atteso aumento del 2% nell’uso di combustibili fossili.
Secondo le analisi è la Cina è il principale imputato del cambio di trend: il dragone aumenterà i gas serra in atmosfera del 3,5% a fine 2017. Un altro colosso che non accenna a fermare la sua crescita inquinante è l’India, dove le emissioni sono salite in media del 6% l’anno nell’ultimo decennio. Per fortuna, quest’anno dovrebbero aumentare solo del 2%.
Intanto la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto le 403 parti per milione (ppm) nel 2016 e si stima che possa ancora crescere di 2,5 ppm nel 2017.
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Di certo, durante i colloqui di Bonn sul cambiamento climatico, i 196 paesi partecipanti si trovano do fronte a nuovi sconcertanti analisi, che dimostrano come tutti gli sforzi profusi fino ad oggi per raggiungere l’accordo di Parigi e implementarlo, rischiano di essere vani senza una volontà politica molto più salda.