(Rinnovabili.it) – Anche i fiumi generano emissioni di CO2. Lo rivela uno studio dell’Istituto francese per la ricerca e lo sviluppo, pubblicato su Nature Geoscience. Il lavoro, in collaborazione con l’Università di Liegi, l’Università Cattolica di Lovanio e la Kenyatta University, colma un gap che finora non permetteva di conteggiare una discreta parte delle emissioni africane: mentre è stata già mappata l’anidride carbonica naturalmente generata dai grandi corsi d’acqua di Brasile, Europa e Nord America, il continente nero mancava all’appello.
Gli esperti hanno misurato CO2, metano e protossido di azoto in 12 fiumi tra il 2006 e il 2014, dalla fonte alla foce, riuscendo a costruire una stima delle emissioni da acque interne per l’Africa sub-sahariana. I ricercatori hanno campionato l’acqua in diverse condizioni climatiche e diversi contesti naturali.
Dallo studio è emerso che i canali dei fiumi emettono, da soli, circa 400 milioni di tonnellate di carbonio l’anno, due terzi della quantità che il terreno del continente è naturalmente in grado di assorbire, secondo le stime. Se a queste si sommano le emissioni delle zone umide del fiume Congo, la cifra sale a 900 milioni di tonnellate l’anno, pari a circa un quarto della capacità di stoccaggio disponibile naturalmente sul pianeta intero. Secondo Frédéric Guérin, uno degli autori dello studio, la rapida crescita della popolazione, la deforestazione a fini agricoli e la crescente domanda di energia, molto probabilmente causeranno un aumento delle emissioni da acque interne nei prossimi anni. Ad esempio, spiega Guérin, all’aumento del volume di acque reflue e un crescente utilizzo di bacini idroelettrici corrisponderà una crescita delle emissioni derivanti dalla putrefazione di materia organica. La ricerca sarà dunque una importante base per misurare i cambiamenti di origine antropica, poiché per la prima volta fornisce un quadro delle emissioni naturali dei grandi corsi d’acqua africani come Nilo, Congo, Zambesi.