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Emissioni climalteranti, le prime a riprendersi dalla crisi

Nel 2012 i gas ad effetto serra di origine industriale sono aumentati del 2,6%, sotto la spinta inarrestabile di Cina e India

(Rinnovabili.it) – L’economia globale rimane debole eppure le emissioni ad effetto serra sembrano essersi decisamente riprese dagli effetti di questa sfavorevole congiuntura. A darne conto è il nuovo rapporto del Global Carbon Project rivela come, nell’anno in corso, la CO2 di origine industriale sia aumentata del 2,6%, per un totale stimato di ben 35,6 miliardi di tonnellate a fine 2012. Il dato, che rispetto ai valori del 1990 risulta in crescita del 58%, preoccupa soprattutto se analizzato in prospettiva. Il trend di aumento delle emissioni, spiegano i ricercatori, sta, infetti, incanalando il Pianeta in un percorso di surriscaldamento che porterà il termometro globale a segnare più 4-6 °C. “Sono preoccupato che i rischi di un pericoloso cambiamento climatico siano al momento troppo alti – ha spiegato il co-autore Corinne Le Quéré, direttore del Tyndall Centre per la Ricerca sui cambiamenti climatici in Gran Bretagna -. Abbiamo bisogno di un piano radicale”.

 

Alcune grandi nazioni in via di sviluppo stanno alimentando la crescita emissiva più delle altre. In Cina il livello di diossido di carbonio industriale è cresciuto del 9,9 per cento nel 2011, dopo essere salito del 10,4 per cento nel 2010 e oggi il Gigante Asiatico è responsabile del 28 per cento di tutta la CO2 emessa a livello mondiale; anche l’India ha fatto la sua parte con un aumento del 7,5% (nel 2010 si era toccato il 9,4%) mentre le emissioni negli Stati Uniti e nell’Unione europea sono scese, rispettivamente, dell’1,8 per cento e del 2,8 nel 2011. “A meno di non attuare subito grandi e concertati progetti di mitigazione, l’obiettivo di rimanere al di sotto dei 2 gradi Celsius diventerà presto irraggiungibile”, concludono gli autori.