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Regno Unito: “Siamo in emergenza climatica”, ma la mozione non è vincolante

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Stato di “emergenza climatica”, così i laburisti lanciano la sfida al governo

(Rinnovabili.it) – Il Regno Unito è in emergenza climatica: la Camera dei Comuni ha approvato una mozione proposta dai laburisti affinché il Governo si esponesse per dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ambientale. Primo firmatario della mozione, il segretario del Labour Party Jeremy Corbyn che ha affermato: «ci impegniamo a lavorare il più possibile a stresso contatto coi paesi che intendono porre fine seriamente alla catastrofe climatica». Poi, un messaggio rivolto a Donald Trump: «il Presidente degli Usa non può ignorare gli accordi e le azioni internazionali sull’emergenza climatica».

 

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Soddisfazioni da Greta Thunberg: «un primo grande passo affinché sia chiaro che siamo in crisi climatica ed ecologia e perché questi temi diventino la nostra priorità assoluta». La proposta indica una volontà dei deputati della Camera dei Comuni ad impegnarsi più attivamente sul versante ambientale tuttavia, non obbliga legalmente il Governo ad agire in tal senso: la mozione, infatti, è stata approvata senza votazione.

 

 

 

 

La pressione esterna
Da settimane in Inghilterra prosegue la protesta degli attivisti di ‘Extinction Rebellion‘, movimento di disobbedienza civile nato con l’obiettivo di rendere più concrete ed efficaci le proteste ambientaliste, attirando l’attenzione sul l’urgenza del problema.

Dal 2018 i climate change activists hanno dato vita ad iniziative eclatanti in tutta Londra (e non solo): hanno formato catene umane per bloccare ponti e strade, si sono incatenati di fronte alla casa del segretario laburista Corbyn e, addirittura, incollati all’ingresso della Borsa di Londra e sulle porte dei treni londinesi. Oltre mille attivisti sono stati arrestati ma la loro ribellione non violenta è riuscita a segnare il punto e il gruppo è stato ricevuto martedì 30 aprile anche dal Ministro dell’Ambiente Michael Gove.

 

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