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Emergenza climatica, dopo il Regno Unito arriva l’Irlanda

Emergenza climatica

Si sventola la bandiera dell’emergenza climatica ma farà la differenza?

(Rinnovabili.it) – Dopo il Regno Unito tocca all’Irlanda dichiarare l’emergenza climatica, secondo Paese al mondo a far entrare il termine “climate emergency” nelle stanze legislative.
La richiesta era contenuta in un emendamento del partito repubblicano Fianna Fáil alla relazione parlamentare sull’azione climatica nazionale ed è stata approvata all’unanimità. L’atto chiede alla Camera bassa irlandese «di esaminare come il Governo del Paese possa migliorare la propria risposta alla questione della perdita di biodiversità».

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Si tratta di un importante passo avanti per la lotta climatica nonostante sia le dichiarazioni irlandesi che quelle britanniche siano in gran parte simboliche e non costringano i governi a intraprendere azioni specifiche per aumentare la biodiversità o perseguire ulteriori tagli delle emissioni rispetto a quanto pianificato in precedenza.

Felicitazioni dalla sinistra indipendentista del Sinn Fein e dai Verdi: «Si tratta di una decisione storica», ha dichiarato l’esponente ecologista Edmond Ryan, che ha poi aggiunto: «bisogna fare in modo di sostenere la giusta presa di posizione da parte del Governo».

L’assunzione di responsabilità nei confronti della questione sarebbe da imputare alla pressione di Extinction Rebellion che, da settimane, realizzava azioni e convocava manifestazioni tanto in Inghilterra quanto in Irlanda al fine di «chiedere al Governo un concreto impegno sulla crisi climatica ed ecologica». Gli attivisti della sezione irlandese, inoltre, hanno dichiarato di non voler “abbassare la guardia”, nonostante la positiva notizia, e chiama a raccolta simpatizzanti e militanti in vista della prossima azione:

 

Anche Greta Thunberg ha twittato la propria approvazione per l’atto approvato dal Dáil Éireann [Parlamento irlandese n.d.t.]: «Grandi notizie dall’Irlanda, chi sarà il prossimo?».

 

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