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El Niño ucciderà la barriera corallina entro fine mese

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(Rinnovabili.it) – Diverse parti della Grande barriera corallina australiana potrebbero essere distrutte per sempre se El Niño non rallenta la sua furia entro la fine di marzo.

Il fenomeno, che consiste in un riscaldamento di un’ampia zona di mare nel Pacifico occidentale, nel 2015 ha avuto una intensità inedita, a sottolineare il ruolo sempre più decisivo che il riscaldamento globale gioca nel mutamento del sistema climatico del pianeta.

Il riscaldamento delle acque in quell’area di oceano ad opera di El Niño sta ponendo le condizioni ideali per uno sbiancamento dei coralli su larga scala. I coralli si schiariscono espellendo le alghe che vivono sulla loro superficie e ne aiutano la calcificazione. Questi microrganismi possono sopravvivere solo all’interno di una stretta fascia di temperatura dell’acqua, condizioni che stanno diventando sempre più difficili, dal momento che negli ultimi 15 anni la morìa dei coralli è diventata un fenomeno gravissimo.

«Lo sbiancamento è un chiaro segnale che i coralli viventi sono sotto stress fisiologico – ha detto il dottor Russell Reichelt, presidente della Grande Barriera Corallina Marine Park Authority – Se lo stress è abbastanza grave e si protrae per un tempo sufficiente, i coralli possono morire».

 

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La barriera si estende per 2.000 km lungo la costa nord-est dell’Australia, ed è il più grande ecosistema vivente al mondo. Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, nel maggio scorso, ha deciso di non inserirlo nella lista dei siti «in pericolo», ma la sentenza ha sollevato preoccupazioni sul suo futuro a causa dei cambiamenti climatici.

Secondo gli esperti, la Grande barriera corallina ha bisogno di una flessione di El Niño nel giro di poche settimane, altrimenti diverse aree dove vivono e proliferano verranno per sempre compromesse. Ma la più recente previsione dell’Australian Bureau of Meteorology annuncia un prosieguo delle condizioni attuali.

Il 2015 è stato l’anno più caldo mai registrato, anche a causa del fenomeno climatico che ha origine nel Pacifico. Il 2016 è sulla buona strada per battere nuovamente il record, dal momento che El Niño avrà i suoi effetti più gravi proprio in questi mesi.

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