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L’EFSA conta i pesticidi negli alimenti europei

Il 97% dei prodotti analizzati dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare è a norma di legge. Ma quasi la metà contiene pesticidi

L’EFSA conta i pesticidi negli alimenti europei-

 

(Rinnovabili.it) – L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha diffuso ieri i risultati delle attività di controllo sui residui di pesticidi negli alimenti per l’anno 2013. Il rapporto si è concentrato sui 28 Stati membri dell’Unione, con l’aggiunta di Norvegia e Islanda.

In totale, 80.967 campioni di una vasta gamma di materie prime agricole e prodotti alimentari trasformati sono stati analizzati per verificare la presenza o meno di 685 distinti pesticidi. Oltre 8.000 campioni sono stati prelevati da prodotti che vengono da Paesi terzi, e sono soggetti a maggiori controlli sulle importazioni.

 

Complessivamente, il 97,4% dei campioni alimentari testati rientrava nei limiti di legge, mentre il 54,6% dei campioni non conteneva nessun pesticida. Il 42,8% dei campioni analizzati conteneva residui non superiori alle concentrazioni di residui consentite. Il 2,6% del totale (2.116) ha superato i livelli massimi (LMR) e l’1,5% li ha superati di molto. Quest’ultimo dato è più alto per quanto riguarda i prodotti importati da Paesi terzi (5,7%), ma le cifre rispetto al 2012 sono in calo: le precedenti misurazioni avevano rilevato, infatti, un superamento dei limiti da parte del 7.5% dei prodotti importati da Paesi extra UE (Leggi anche: “Con il TTIP via libera a 82 pesticidi vietati nell’UE).

 

L’EFSA conta i pesticidi negli alimenti europei

 

Gli effetti a lungo termine dei pesticidi

I risultati delle stime di esposizione alimentare, affermano gli esperti, supportano la conclusione che «la presenza di residui presenti nei prodotti alimentari oggetto dei programmi di monitoraggio UE non dovrebbe avere un effetto a lungo termine sulla salute dei consumatori». Per quanto riguarda quelli a breve termine, invece, la probabilità di esposizione secondo l’EFSA è bassa. L’uso dell’indicatore della potenza farmacologica per stimare gli effetti a lungo termine, però, potrebbe contribuire a falsare le valutazioni (leggi perché e quali rischi nasconde questo calcolo per  i consumatori).

 

L’Agenzia ha inoltre eseguito un’analisi dei rischi alimentari cronici e acuti per i consumatori europei. Dal momento che i risultati delle analisi dei residui di antiparassitari sono disponibili solo dopo che la maggior parte dei prodotti è già stata consumata, la relazione non è uno strumento in grado di informare il pubblico in merito ai rischi imminenti legati al cibo. Tuttavia, spiegano gli scienziati, «l’analisi completa dei risultati di tutti i Paesi dichiaranti fornisce una base scientificamente solida per prendere adeguate misure di gestione del rischio nei i futuri programmi di monitoraggio». Ad esempio la necessità di rivedere o modificare i limiti di legge esistenti.