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Efficienza edilizia: le proposte normative dell’Italia dopo il monito dell’Ue

L’Enea suggerisce l’inserimento normativo del ‘55% plus’ per una riduzione fiscale calcolata in base al risparmio dei consumi previsti dal certificato di rendimento energetico degli immobili

Dopo il monito dell’Ue sul mancato adeguamento delle norme italiane alla Direttiva 2002/91/CE (in materia di rendimento energetico degli edifici), le risposte del Belpaese non si sono fatte attendere: ieri il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, Stefano Saglia ha dichiarato che – “La procedura dell’Europa contro l’Italia sul rendimento energetico degli edifici è uno stimolo in più ad inserire la norma per la detrazione del 55% nel decreto sviluppo a cui stiamo lavorando.”

Secondo Saglia inoltre, verranno introdotti a breve “due strumenti che coadiuvano le detrazioni. Si tratta di contributi per gli interventi di piccole dimensioni commisurati all’energia risparmiata e la revisione, semplificazione e potenziamento del meccanismo dei certificati bianchi”.

Sulle proposte relative agli sgravi fiscali dell’efficienza edilizia è intervenuta anche l’ENEA che, proprio nel corso di un suo convegno ieri a Roma sul recupero energetico degli edifici, ha suggerito di adottare il “55% plus”, ossia una ‘riduzione’ calcolata in base al risparmio dei consumi previsto dal certificato di rendimento energetico degli immobili, che consenta l’accesso ai prestiti agevolati per la realizzazione degli interventi di efficientamento da parte di singoli cittadini e condomini.

La misura proposta dovrebbe ovviamente prevedere un limite massimo di spesa stabilito (sia individuale che condominiale), oltre ad essere cumulabile con gli altri incentivi esistenti come, ad esempio, la stessa detrazione del 55%, per le somme eccedenti il tetto di prestito.