(Rinnovabili.it) – L’Europa può tirare un sospiro di sollievo grazie al Rapporto pubblicato ieri dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) sulle emissioni inquinanti: gran parte di queste sono al di sotto dei limiti stabiliti a livello internazionale.
Il Rapporto si riferisce in particolare all’inquinamento atmosferico registrato in Europa tra il 1990 e il 2011 e include i dati relativi all’ossido di zolfo, ossido di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca, monossido di carbonio, metalli pesanti e polveri sottili: tutte sostanze che ancora oggi danneggiano salute e ambiente circostante, provocando tra l’altro piogge acide ed effetto serra.
Gli obiettivi al 2020 sono a un passo dal traguardo, ma c’è ancora un inquinante atmosferico i cui livelli sono superiori ai limiti internazionali: si tratta dell’ossido di azoto, prodotto dal traffico automobilistico, ma anche dagli impianti industriali e dalle centrali elettriche.
“L’inquinamento atmosferico ha ancora un impatto negativo sui cittadini europei e sul nostro ambiente”, ha dichiarato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’EEA. “Dobbiamo impegnarci per un cambiamento strutturale della nostra economia, promuovendo la cooperazione internazionale”.
A regolare i limiti di emissione per l’inquinamento atmosferico transfrontaliero in Europa, Stati Uniti e Canada è il Protocollo di Göteborg, adottato nel 1999. Se le emissioni registrate nel 2011 sono state addirittura inferiori agli impegni di riduzione assunti, l’Europa potrebbe allora adoperarsi per obiettivi più ambiziosi.