(Rinnovabili.it) – Dall’uso efficiente dell’acqua fino alla riduzione del consumo dei combustibili fossili, l’agenzia europea dell’ambiente (EEA) ha completato un’indagine nella quale sono elencati i diversi approcci per affrontare un uso più sostenibile delle risorse in tutta Europa, sottolineandone l’importanza come priorità politica su tutto il territorio. I diversi approcci per produrre di più, consumando meno sono eterogenei nei paesi e sono attualmente consultabili sfogliando l’indagine.
Nei prossimi anni le società dovranno affrontare una sfida enorme. Mentre la popolazione mondiale e la produzione economica continuano a crescere, le risorse a sostegno di questa spirale ascendente stanno diminuendo. L’ONU ha recentemente notato che l’utilizzo delle risorse triplicherà entro il 2050 se la popolazione continuerà ad usare le risorse con il grado di efficienza attuale. La Resource Efficiency Roadmap delle Nazioni Unite, pubblicata di recente, si è quindi soffermata sugli eventuali accorgimenti da prendere per limitare i danni ambientali derivanti da un uso indiscriminato delle risorse.
“Trasformare l’Europa in un’economia sostenibile richiederà un’azione concertata a tutti i livelli politici”, ha dichiarato Janez Potočnik, commissario europeo per l’Ambiente. “Gli Stati membri hanno un ruolo fondamentale nell’ottenimento di misure di efficienza delle risorse riservate alle imprese e ai cittadini. Questa indagine dimostra che noi non partiamo da zero e illustra come questo passaggio può essere fatto in tanti modi da abbinare diversi contesti nazionali.”
Tra le nazioni intervistate sono di particolare rilievo i programmi descritti dalla Germania che ha come obiettivo il raddoppio della produzione di materie prime abiotiche e dell’energia entro il 2020; la Danimarca invece punta ad eliminare i combustibili fossili entro il 2050, proponendo anche l’utilizzo di concimi biologici per la produzione di energia verde entro il 2020. Nel settore delle costruzioni la Danimarca prevede invece che tutti gli edifici nuovi abbiano consumi ridotti del 75% rispetto ai livelli del 2009. La Finlandia ha dichiarato di avere in programma un piano globale per utilizzare le risorse naturali in maniera più smart aumentando del 20% l’efficienza energetica, mentre l’Ungheria punta alla riduzione dei rifiuti del 20%; l’Austria vuole ridurre i consumi energetici finali del 16% entro il 2016 e la Croazia su sta concentrando sulla protezione e il rispetto delle coste e del mare come elementi strategici per lo sviluppo sostenibile dell’Adriatico. Al sondaggio, di cui abbiamo riportato solo alcuni esempi, hanno aderito ben 31 paesi europei che, pur non condividendo un’unica definizione di risorsa, stanno organizzando programmi e politiche per provvedere alle diverse criticità a seconda delle condizioni economiche e dei bisogni delle nazioni.