La EEA si concentra sulla salvaguardia delle coste e invita l'Europa a strategie mirate che ne salvaguardino la salute e gli equilibri per il benessere di flora, fauna e degli europei che abitano nelle prossimità del mare
(Rinnovabili.it) – Informazione, pianificazione e miglioramento della pianificazione gestionale rappresentano i tre aspetti principali che secondo la EEA (European Environmental Agency) dovrebbero fare da base ai nuovi interventi da attuare per la salvaguardia delle coste. Le regioni costiere europee appaiono infatti di particolare importanza per l’economia del continente, e per questo necessitano di interventi mirati e di una particolare supervisione che ne garantisca il rispetto e la salute.
La nuova relazione pubblicata dall’Agenzia europea dell’Ambiente sostiene infatti che per proteggere al meglio le aree costiere va migliorata la comprensione del loro contributo economico attuale e futuro: si ritiene che le regioni costiere generino circa il 40% del PIL dell’UE e per questo le conseguenze negative che stanno danneggiando gli habitat naturali, le risorse offerte e gli ecosistemi vanno risolte al più presto. Accanto allo sfruttamento eccessivo anche il cambiamento climatico sta contribuendo alla distruzione dei sistemi di costa rendendoli sempre più vulnerabili. Considerato che circa il 40% della popolazione europea vive a meno di 50 km dalle coste rischiare di perdere la ricchezza che le contraddistingue potrebbe trasformarsi, oltre che in un disastro ambientale, anche in un disagio sociale ed economico. A tal proposito Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’EEA, ha detto: “Le coste europee sono di vitale importanza per la loro economia. In molte aree le risorse sono a rischio perché i guadagni a breve termine hanno rappresentato la priorità sulla gestione sostenibile a lungo termine. Ad esempio, alcuni habitat costieri in via di estinzione agiscono come protezione naturale dalle mareggiate. Una cosa che può contribuire a salvaguardare questi habitat è mettere a disposizione di tutti i dati migliori e le più ampie conoscenze, in perché vi è un urgente bisogno di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici.”
L’eccessiva pressione antropica su equilibri ed ecosistemi tanto delicati sta causando il deterioramento delle coste con la progressiva scomparsa di specie animali e vegetali. La graduale cancellazione delle praterie di Posidonia Oceanica, in calo del 5%, sta ad esempio mettendo a rischio di erosione numerose aree e privando numerose specie animali dell’habitat necessario alla sopravvivenza.
Per garantire quindi sia alla fauna che alla flora, come anche agli europei, di usufruire di un territorio dal paesaggio caratteristico e dalle risorse fondamentali la EEA ha voluto sottolineare l’importanza di una gestione più razionale dei servizi e delle possibilità che le coste offrono garantendo sviluppo economico e al contempo ecosistemi costieri sani e resistenti.