(Rinnovabili.it) – Per favore Brad, non girare quel film su Chevron. È la richiesta di alcune associazioni ecuadoriane, supportata anche dal presidente Rafael Correa e trasformatasi in una petizione, che ha l’intento di dissuadere Brad Pitt dal girare il film sul disastro ambientale di cui si è macchiata la multinazionale del petrolio in quel Paese.
La pellicola dovrebbe raccontare la storia della controversia tra il governo e la compagnia statunitense, rea di aver inquinato vaste aree di foresta pluviale distruggendo l’ambiente e la biodiversità. Per questo episodio, Chevron ha vinto il premio 2014 per la peggior azienda del mondo e perso nel 2011 un lungo processo, che dovrebbe costarle un risarcimento di 9.5 miliardi di dollari. Ma l’azienda ha sfidato la sentenza ricorrendo all’opaca struttura dell’arbitrato internazionale e accusando il governo di frode.
Sembra una storia piuttosto facile da raccontare, con un carnefice e una vittima piuttosto definiti. Allora perché governo e associazioni hanno lanciato la campagna – con l’esilarante hashtag #BradDoTheRightThing (Brad, fa’ la cosa giusta) – per convincere la star di Hollywood ad abbandonare il suo progetto?
In fondo la ragione è banale: non importa la storia che racconti, ma come la racconti. La società di produzione della star americana, Plan B, ha comprato i diritti di un libro intitolato “La legge della giungla”, che descrive la vicenda. Sembra che voglia basarsi su di esso per scrivere la sceneggiatura del film. Ma secondo il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, il testo sarebbe stato pubblicato grazie a finanziamenti dell’industria del petrolio e «cerca di dare l’impressione che in Ecuador siano tutti selvaggi, corrotti e non vi sia alcuna separazione dei poteri». Basare un film su di esso, significherebbe «diffondere bugie e disinformazione», rincarano le associazioni.
Il governo ha deciso di supportare con i suoi account twitter una raccolta firme su Change.org, lanciata lunedì e che oggi supera le 3 mila adesioni.
Brad Pitt e la moglie, Angelina Jolie, sono noti anche per aver aderito a numerose cause umanitarie: inoltre, l’attore ha visitato l’Ecuador nel 2012, per vedere con i propri occhi il disastro di Chevron in Amazzonia.