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Economia Circolare in Francia, il Senato adotta il progetto di legge

Il Senato francese accelera sull'ecologia e approva il testo di legge sull'economia circolare: nel mirino l'obsolescenza programmata, l'edilizia e le bottiglie di plastica.

Economia circolare francia
Foto di stokpic da Pixabay

Seguendo le 50 misure approvate nel 2018,  arriva un’altra vittoria per l’economia circolare in Francia

(Rinnovabili.it) – Qualche giorno dopo il vertice ONU sul clima, il Senato francese adotta con delle rilevanti modifiche il disegno di legge sull’economia circolare voluto dal presidente Emmanuel Macron. Facendo riferimento alle 50 misure indicate nella route économie circulaire, roadmap pubblicata a maggio del 2018 dopo mesi di consultazioni, il 27 settembre si è concluso l’esame del testo che, secondo il Primo Ministro Édouard Philippe, rappresenta il primo passo della Francia verso “l’accelerazione ecologica” da lui annunciata poco prima dell’estate.

 

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Attualmente, secondo i dati ministeriali, la Francia produce circa 5 tonnellate di rifiuti all’anno per persona, inclusi 600 kg di rifiuti domestici e 700 kg di rifiuti delle imprese. Per far fronte a questa situazione, la legge sull’economia circolare si concentra soprattutto sul riciclo e sulla vita degli elettrodomestici. Infatti, il testo mira a migliorare le informazioni dei consumatori sulla riparabilità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, introducendo un indice di “riparabilità” che faciliti l’uso di pezzi di ricambio anche di seconda mano, con l’obiettivo di combattere l’obsolescenza pianificata. Inoltre, proibisce la distruzione di apparecchiature invendute e fornisce delle linee guida per una migliore gestione dei rifiuti nell’edilizia, responsabile della produzione di circa 2,7 tonnellate di rifiuti all’anno. Tra le misure, spicca la creazione di sei nuove filiere in cui introdurre i principi della responsabilità estesa del produttore (REP), tra cui tabacco, salviette igieniche, articoli fai-da-te e da giardinaggio. Infine, il testo di legge introduce l’obiettivo di ridurre del 50% la commercializzazione degli imballaggi in plastica monouso nel 2030.

 

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Seguendo le disposizioni UE che fissano l’obiettivo del 90% di raccolta di bottiglie di plastica nel 2029, il Senato ha deciso di aumentare l’attuale 57% con una precisa strategia. Infatti, non poco scalpore ha suscitato la scelta della Camera alta di rigettare, tra le misure previste nel testo, il vuoto a rendere delle bottiglie di plastica. Esplicitamente richiesta dai principali produttori di bevande, la misura è stata respinta per evitare una legittimazione dell’uso della plastica e un “inverdimento” della sua immagine commerciale. In più, fra le motivazioni addotte dal Senato viene sottolineata la pericolosità della plastica: infatti, recenti studi scientifici certificano la presenza di sostanze tossiche in tre oggetti di plastica su quattro.

Inoltre, a convincere definitivamente il Senato sono state le conseguenze che il riciclo delle bottiglie di plastica avrebbe per le autorità locali (attuali responsabili della raccolta dei rifiuti) in termini di aumento dei costi di gestione.

Sono state inltre bandite anche le microplastiche aggiunte nei prodotti di consumo quotidiani, di cui circa 35.000 tonnellate all’anno finiscono nelle acque reflue. Vietata anche la distribuzione gratuita di bottiglie di plastica in luoghi aperti al pubblico.

Il testo di legge dovrà ora essere vagliato dall’Assemblea Nazionale.