Dalla collaborazione tra le carceri e il Consorzio di recupero dei RAEE nascono i laboratori artistici che hanno dato vita ad istallazioni interamente realizzate con rifiuti elettronici, in mostra ad Ecomondo
«Abbiamo deciso di ospitare le opere nate all’interno del progetto RAEE in carcere, un’iniziativa importante sotto il profilo sociale e ambientale dove, attraverso il disassemblaggio dei rifiuti elettronici viene data una solida opportunità di lavoro alle persone in esecuzione penale», ha specificato Walter Camarda, presidente di Ecolight, consorzio per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile e accumulatori, e che è partner del laboratorio di Forlì. “Dopo la positiva esperienza dell’anno scorso, in occasione di Ecomondo il Museo del Riciclo si trasforma da portale web a spazio concreto da visitare. E si apre al tema del sociale. L’arte che nasce dai rifiuti diventa occasione per una rieducazione, nel rispetto dell’ambiente e nel rispetto della legalità”.
“Portiamo un messaggio di valore in quella che è la più grande vetrina dedicata all’ambiente”, prosegue il presidente di Ecolight specificando che il Museo, nato un anno e mezzo fa, ha lo scopo di dare lavoro ad artisti che hanno a disposizione materiali di riciclo, in particolare impiegando rifiuti derivanti da materiale elettrico o elettronico. I RAEE diventano quindi una risorsa e insieme una sfida per l’Italia e l’Europa nel raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e di riuso. “Partendo dalla consapevolezza che gli oggetti elettronici caratterizzano quasi ogni momento della nostra vita, diventa quindi necessario raccoglierli e riciclarli non solamente per fornire importanti materie prime seconde, ma anche limitare la dispersione di sostanze inquinanti”, continua il direttore generale del consorzio Ecolight, Giancarlo Dezio.