(Rinnovabili.it) – Calano i numeri della raccolta dei RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. La causa? Forse la nascita di circuiti paralleli a quelli tradizionali e l’aumento dei furti all’interno delle isole ecologiche ma anche la crisi economica, che impedisce la sostituzione dei vecchi elettrodomestici. Le stime le rivela Ecolight, il consorzio per la gestione dei rifiuti elettronici, delle pile e degli accumulatori esausti e dei moduli fotovoltaici a fine vita in occasione della presentazione del Rapporto Sociale 2012. Visti i risultati deludenti Ecolight ha chiesto la modifica del sistema RAEE in modo che le regole siano chiare per tutti e di conseguenze maggiormente condivise.
Dalla nascita del sistema è la prima volta che si registra una flessione della raccolta, con numeri inferiori dell’8,5%. Nel complesso il consorzio si è trovato a gestire in totale 21.500 tonnellate di RAEE compresi i rifiuti ritirati dalle aziende, quelli consegnati dai consumatori ai negozianti grazie al regime dell’Uno contro Uno e quelli gettati dai privati. Di quanto raccolto il 70% appartiene al raggruppamento R4 ovvero piccoli elettrodomestici.
Ma il compito di Ecolight non è semplicemente la raccolta dei RAEE. Grazie ad un impegno che dura da anni i rifiuti vengono trattati e se ne ricavano materiali quali plastica, metalli e vetro che possono essere riutilizzati.: per ogni 10 tonnellate di rifiuti elettronici ed elettrici trattati si ottengono si riescono a risparmiare circa 190mila Mw/h e 116mila tonnellate di anidride carbonica.
È quindi per combattere la cattiva gestione dei RAEE e per garantire il rispetto ambientale che Ecolight chiede un insieme di regole chiare che possano aiutare ad aderire ai sistemi di raccolta. “Innanzitutto ripensare al sistema multi consortile per farne uno strumento competitivo ed efficace nella sua azione. In secondo luogo, ristabilire le priorità: e la nostra priorità è l’ambiente. Quindi, al fine di tutelare l’ambiente, riaffermare le regole per assicurarsi che tutti gli operatori che vogliono giocare siano messi nelle medesime condizioni di operare, con le stesse opportunità ma soprattutto con gli stessi obblighi. Non certo ultimo, in un quadro definito e condiviso, serve dare impulso alla green economy: è un settore che può dare molto in termini di sviluppo, soprattutto in un momento di difficoltà. Questo anche in previsione della nuova direttiva europea che dovrebbe essere recepita dall’Italia entro febbraio del prossimo anno” ha dichiarato il direttore generale del consorzio Giancarlo Dezio.